Un modo piacevole per passare una serata a teatro divertendosi e non preoccupandosi troppo? Oblivion: The Human Jukebox ci offre quest’occasione. I cinque modenesi che compongono questa compagnia, tre uomini e due donne, sanno davvero tutto del mondo delle canzoni e sono capaci di raccontarvi il Festival di San Remo o la storia del rock in cinque minuti netti, legando i versi delle canzonette in maniera impensabile e improbabile.
Sembra un gioco, ma nasconde una grande bravura vocale e una perizia tutt’altro che banale. Giorgio Gallione, in veste di consulente regista, dà allo spettacolo un ritmo e un brio di primissima grandezza, trasformando un semplice elenco di imitazioni canore, sempre infedeli agli originali e qualche volta volutamente sboccate, in una presa in giro intelligente di un mondo che ha fatto della seriosità e degli affari due puntelli decisamente indigesti. Da non perdere.