Stampa
PDF
 

Io non ho mani che mi accarezzino il viso Io non ho mani che mi accarezzino il viso Hot

Io non ho mani che mi accarezzino il viso

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Io non ho mani che mi accarezzino il viso
Autore
Francesca Macrì, Andrea Trapani
Interpreti
Aida Talliente e Andrea Trapani.
Luci
Gianni Staropoli
Compagnia
Teatro dell’Elfo, Fattore K, Fondazione Luzzati -Teatro della Tosse in collaborazione con Armunia, La Città del Teatro di Cascina, Teatri di Vetro, Twain Residenza di Spettacolo dal Vivo a Ladispoli.

In Io non ho mani che mi accarezzino il viso il palco è spoglio e tutti gli elementi scenici sono ben in vista sin dall’ingresso dello spettatore in sala: un tavolo, un pianoforte, una consolle, dei microfoni. Il nero si impone come colore dominante, mentre il secondo movimento della Sonata n.13 in la maggiore di Franz Schubert fa da ossessivo leitmotiv.

L’uomo e la donna sotto i riflettori sono Aida e Andrea (Aida Talliente e Andrea Trapani), attori in crisi che pretendono di farsi chiamare come due figure teatrali di cui sentono vicine le fragilità: rispettivamente la Giovanna del Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht e il Woyzeck dell’omonimo testo di Georg Büchner. La loro adesione ai personaggi è però puramente superficiale, una breve appropriazione, un travestimento che dura il tempo di un’azione abortita o della rimasticatura di battute e frammenti di testo. Tra accelerazioni improvvise e momenti di stanca, Aida/Giovanna e Andrea/Woyzeck provano a raccontarsi e a compiere una ricognizione in un mondo – sospeso tra letteratura e realtà - sempre instabile e surreale, scontrandosi infine fatalmente con le rispettive ironie e diffidenze. Arrivato al Teatro della Tosse di Genova dopo il debutto milanese al Teatro Elfo Puccini, il nuovo spettacolo della compagnia Biancofango (formata dallo stesso Trapani e dalla regista Francesca Macrì), è un oggetto misterioso, scaturito da una somma di suggestioni visive e drammaturgiche contraddittorie – oltre agli autori tedeschi sopracitati, una poesia di padre David Maria Turoldo e le fotografie di Mario Giacomelli.  Diseguale e oscuro, questa sorta di sbilenco passo a due meta-teatrale e meta-autobiografico vive di inconsulti contrasti di ritmo, tono e scrittura, ma soprattutto della fisicità di una coppia di bravi performer che per settanta minuti si immolano per tenere insieme l’ironia e la tragedia, la sguaiataggine e il pianto, l’irrisione della satira e la tenera, dolce malinconia di un piano scordato. Una trovata su due fa cilecca, ma l’altra brilla, regalando al pubblico alcuni momenti di innegabile impatto.

Image Gallery

Io non ho mani che mi accarezzino il viso
Io non ho mani che mi accarezzino il viso
Io non ho mani che mi accarezzino il viso

opinioni autore

 
Io non ho mani che mi accarezzino il viso 2017-12-17 11:51:35 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    17 Dicembre, 2017
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews