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Il contrabbasso di Dave Holland è al centro della scena, non solo fisicamente: è lui che controlla con straordinaria naturalezza tutto quello che accade musicalmente. I brani sono, come d’abitudine, piuttosto lunghi, tanto che alla fine per quasi un’ora e mezza di concerto se ne conteranno solo sei: tra questi “Last minute men” tratta dal repertorio della big band (“Overtime” il disco inciso nel 2005 per la Dare2, l’etichetta dello stesso Holland) e “Vicissitudes”, un brano di Chris Potter in cui il sassofonista dimostra di essere senz’altro uno dei migliori e più ispirati strumentisti in circolazione, ma anche occasione per un assolo di batteria che nasce da un lungo e ostinato riff di contrabbasso sul quale si evidenzia il raffinato concetto ritmico di Nate Smith.
Il bellissimo tema arabeggiante “Secret garden” riporta l’attenzione sul trombone di Eubanks, dal suono come al solito limpidissimo, mentre “Full circle” conclude il concerto, prima di un unico bis, con un continuo scambio tra i due fiati che entusiasma il pubblico presente.
Forse meno omogeneo musicalmente rispetto alle incisioni su disco (anche per la mancanza dello strato sonoro assicurato dal vibrafono di Steve Nelson), in favore però di una maggiore libertà solistica espressiva degli interpreti, il quintetto di Dave Holland si conferma uno dei gruppi che meglio interpretano il jazz contemporaneo, tra composizione e improvvisazione. (Danilo Di Termini)
Forse meno omogeneo musicalmente rispetto alle incisioni su disco (anche per la mancanza dello strato sonoro assicurato dal vibrafono di Steve Nelson), in favore però di una maggiore libertà solistica espressiva degli interpreti, il quintetto di Dave Holland si conferma uno dei gruppi che meglio interpretano il jazz contemporaneo, tra composizione e improvvisazione. (Danilo Di Termini)
valutazione: 1 2 3 4 5
ROBIN EUBANKS - Trombone
STEVE NELSON - Vibes
CHRIS POTTER - Alto/Soprano Saxophone
NATE SMITH - Drums