Il desiderio di volare è da sempre una prerogativa degli esseri umani e si manifesta come una propensione costante a raggiungere l’alto con ogni mezzo. Liberarsi della fisica e, quindi, della gravità è tuttavia un sogno irrealizzabile, che tendiamo ad associare alla magia. Per questo lo spettatore di No Gravity non può fare altro che osservare con meraviglia e incredulità i quattro ballerini che con armonia e leggerezza danzano sospesi nella scena.
L’ideatore di questa magia si chiama Emiliano Pellissari, creatore di una macchina teatrale sorprendente e originale, che consiste in uno spazio cubico in cui i danzatori si muovono apparentemente in assenza di gravità.
Il progetto è stato accolto da Antonio Gnocchi Ruscone, che ha prodotto lo spettacolo (come Aeros), e dal coreografo americano Brian Sanders, qui anche interprete, già famoso per la sua esperienza nei Momix.
Riconquistata la leggerezza dell’Eden, i ballerini, liberati da ogni vincolo gravitazionale, interpretano i vari quadri sfidando l’inconsistenza dello spazio in cui sono immersi e che attraversano in tutte le direzioni, giocando, incontrandosi, innamorandosi, volteggiando singolarmente o realizzando suggestive formazioni. La splendida illusione di No Gravity prende forma anche grazie al riuscito equilibrio di luci e colori e alla scelta delle musiche spesso incalzanti, talvolta più morbide, ma sempre efficaci. (Roberta Balduzzi)
valutazione: 1 2 3 4 5
Ideatore: Emiliano Pelissari Coreografo: Brian Sanders Autore: Raoul Santiago Coordinamento musicale: Marco Iannelli Interpreti: Brian Sanders, Guendalina Agliardi, Barbara Cardinetti, Giuseppe Verzicco