![Image Image](http://cinemaeteatro.com/images/stories/teatro/lopez.jpg)
La commedia s’incentra quindi sulla convivenza dei due a distanza di 29 anni dal suicidio fallito e sulla discordia che regola il rapporto tra moglie e marito, nonché tra gli stessi e la figlia Lucrezia, che si scoprirà non essere in realtà figlia di Romeo ma frutto di uno degli svariati rapporti extraconiugali di Giulietta. La mancanza di armonia tra i due e i litigi frequenti inducono l’autore della tragedia, o meglio, il suo fantasma, a irrompere nella casa e a tentare di evitare che uno dei suoi capolavori si risolva in un triste e monotono rapporto di coppia, ben lontano dall’amore ideale e universale che Shakespeare aveva immaginato.
Malgrado l’idea stuzzicante e originale che sta alla base della farsa di Kishon e nonostante la bravura indiscussa di Massimo Lopez, la messinscena si risolve in una serie di clichè e di battute non troppo originali, con rimandi frequenti alla televisione, che si confondono con le citazioni da Shakespeare e i versi danteschi. Così lo spettacolo regge solo grazie alle capacità attoriali, canore e di imitatore di Massimo Lopez, che tendono tuttavia a vanificarsi in un quadro generale non molto soddisfacente. (Roberta Balduzzi)
valutazione: 1 2 3 4 5
Autore: Ephraim Kishon Regista: Giorgio Lopez Interpreti: Massimo Lopez, Giuliano Chiarello, Alessia Duca, Franca Abategiovanni Musiche: Gabriele Comeglio.