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Cochi E Renato "Nuotando Con Le Lacrime Agli Occhi" ·· Cochi E Renato "Nuotando Con Le Lacrime Agli Occhi" ·· Hot

Cochi E Renato "Nuotando Con Le Lacrime Agli Occhi" ··

ImageCorreva l’anno 1974 e quella che sarebbe stata l’ultima edizione di Canzonissima si chiudeva con una surreale sigla in cui i due protagonisti, come in un primitivo videoclip, si calavano letteralmente nei panni da calciatore di "chi continua a sbagliare il rigore" o in quelli da gerarchi fascisti di "chi un tempo ha fatto furore": si trattava di Cochi e Renato e l’apice del loro successo segnò anche lo scioglimento del sodalizio in due carriere soliste di ben diversa fortuna. La canzone si intitolava "E la vita, la vita" e trentadue anni dopo, appena il gruppo dei Good Fellas (sette elementi, velati dietro un sipario di tulle) ne accenna le prime note, il non folto pubblico della prima del Politeama Genovese inizia ad accompagnare con il battito delle mani l’esecuzione del brano. E’ uno dei momenti più intensi di Nuotando con le lacrime agli occhi, il ritorno sui palcoscenici teatrali della coppia milanese che esplicitamente recita nel sottotitolo ”uno spettacolo di canzoni e ragionamenti”: di questo infatti si tratta, un’antologia di molte fra le canzoni che Enzo Jannacci scrisse per loro dagli esordi al Derby nel 1964 ("La canzone intelligente", "Il piantatore di pellami", “L'uselin de la comare") inframmezzate da duetti o brevi monologhi in cui la vena stralunata che da sempre contraddistingue il duo, si confonde ad alcune pallide incursioni nell’attualità.

Ma qualcosa non funziona: nonostante le canzoni conservino ancora oggi una dirompente e divertente vitalità, sono proprio i due protagonisti a dare l’impressione di non crederci più di tanto. E non per l’approssimazione con cui affrontano la scena (parole e battute dimenticate, attacchi delle canzoni regolarmente fuori tempo e tonalità), quanto per una stanchezza di fondo che nessuno dei due protagonisti riesce a dissimulare. Non basta certo la nuova canzone del duo, da cui il titolo dello spettacolo, che affronta il tema dell'immigrazione clandestina, a cancellare la malinconica sensazione che gli anni siano passati: proprio quello che il teatro, anche solo per due ore, dovrebbe aiutarci a dimenticare. (Jedediah Leland)

valutazione: 1 2 3 4 5

Orchestra Godfellas, musiche di Enzo Jannacci, di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto

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