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L’uomo, la bestia e la virtù L’uomo, la bestia e la virtù Hot

L’uomo, la bestia e la virtù

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
L’uomo, la bestia e la virtù
Autore
Luigi Pirandello
Interpreti
Geppy Gleijeses, Marco Messeri, Marianella Bargilli, Renata Zamengo, Mimmo Mignemi, Vincenzo Leto.
Scene
Paolo Calafiore
Musica
Mario Incudine
Luci
Luigi Ascione
Compagnia
Produzione Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro Stabile di Catania

Luigi Pirandello (1867 – 1936) scrisse L'uomo, la bestia e la virtù, un apologo in tre atti (la definizione è dell’autore), nel 1919 traendola dalla novella Richiamo all'obbligo edita nel 1906. Vi si racconta del professor Paolino, che maschera sotto una patina di perbenismo la relazione adulterina con la signora Perella, una vedova bianca trascurata dal marito, un capitano di nave che convive con una donna a Napoli e rifiuta, con banali pretesti, di avere rapporti sessuali con lei.

La donna è rimasta incinta e il marito si accinge a passare da casa, ove rimarrà una sola notte prima di intraprendere un nuovo viaggio che lo terrà lontano un paio di mesi, per cui è indispensabile che in quelle poche ore adempia ai suoi doveri coniugali onde rendere legittimo il nascituro. In poche parole una trappola per far rientrare nell’ordine un legame extra-coniugale. In questo senso i tre protagonisti indossano, come è nella migliore tradizione pirandelliana, delle maschere che celano l’irregolarità sotto precisi ruoli sociali. Questo testo appartiene alla seconda fase, quella del teatro umoristico/grottesco, del lavoro di questo autore e contiene in embrione gli elementi più caratteristici della critica all’apparenza sociale cara al mondo borghese. Una satira feroce che decretò il fallimento, sancito da critica e pubblico, della prima rappresentazione al teatro Olimpia di Milano, fiasco successivamente contradetto dalla rivalutazione fatta da spettatori e critici in occasione di rappresentazioni successive, ma a cui non è estranea l’antipatia che il fascismo mostrerà nei confronti di questo testo. Giuseppe Dipasquale propone ora una nuova messa in scenadel copione, concepita a misura dell’istrionismo di Geppy Gleijeses. Ne risulta uno spettacolo in bilico fra voglia di recupero degli elementi critici e farsa, con una propensione netta per la seconda. In questo modo il gioco degli attori finisce per oscurare il valore simbolico del testo, sino a far rimpiangere quel poco di sociale che s’intravvedeva dietro la versione cinematografica curata, nel 1953, da Steno (Stefano Vanzina, 1915 –1988) e interpretata da Totò e Orson Welles.

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L’uomo, la bestia e la virtù
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opinioni autore

 
L’uomo, la bestia e la virtù 2015-12-30 09:48:44 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    30 Dicembre, 2015
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