Una signora alto borghese scopre casualmente, nel cellulare di lavoro del marito, un manager d’alto lignaggio una serie di foto pornografiche di una donna sexy, forse l’amante dell’uomo. Il problema adesso è: che fare? Fingere non sia successo nulla e continuare come se niente fosse, chiedendo occhi e orecchi e proseguire nel godimento dei benefit che gli assicurano la sua posizione? Oppure pretendere un chiarimento anche a costo di rinunciare a domestica, auto personale, appartamento da sogno, vestiti firmati? O, ultima ipotesi, stare al gioco, restituire pan per focaccia al fedifrago, farsi un amante magari ricorrendo ai servizi di uno dei tanti siti web che offrono accompagnatori a donne infelici?
Le amiche, sentite durante una seduta di ginnastica in una lussuosa palestra, danno consigli contrastanti, così la soluzione è rimandata di giorno in giorno: Non serve neppure la consultazione della madre, per anni preoccupata solo che la figlia si mostri donna rispettabile, anche se lei ha da tempo una relazione con un vigoroso macellaio che abita nello stesso fabbricato. Tutto si risolverà grazie alla consultazione di un’anziana pornodiva che insegna alla signora per bene come godere del proprio corpo e pretendere dal marito ciò che le spetta, anche sessualmente. Il tutto, ovviamente, al prezzo dei famosi benefit. Antonella Questa presenta, per la regia di Francesco Brandi, un monologo, Svergognata, straordinariamente equilibrato fra denuncia, comicità e dolore. La parte che riserva al colloquio e ai consigli dell’anziana pornostar, il cartellone ringrazia in particolare Manuele Falorni (La Venere Bianca), è l’esempio migliore di questa riuscita miscela fra malinconia dell’amore perduto e ironia del presente. L’attrice, che è anche responsabile della parte drammaturgica dello spettacolo, vi aggiunge una duttilità straordinaria nel far vivere personaggi e situazioni ricorrendo solo alla magia della voce e alla perfezione dei gesti.