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La lezione La lezione Hot

La lezione

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
La Leçon
Autore
Eugène Ionesco (1909 – 1994)
Interpreti
Enrico Campanati, Elena Gigliotti, Franco Ravera.
Scene
Emanuele Conte
Luci
Matteo Selis
Compagnia
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

Scritto nel 1950 e portato in scena per la prima volta sul palco del Théâtre de Poche Montparnasse di Parigi, La Lezione (La Leçon) è tutt’oggi uno dei testi più celebri e citati di Eugène Ionesco (1909 – 1994). Viene rappresentato talvolta in coppia con La cantatrice calva (La cantatrice chauve), altro classico del teatro dell’assurdo, e presenta pressoché tutti i tratti distintivi dell’opera anticonvenzionale del drammaturgo franco-rumeno.

Il Teatro della Tosse, per questa sua ultima produzione, ha scelto la via dell’atto unico, offrendo al pubblico un’ora e poco più di teatro secco e tagliente, ad alto voltaggio. Nelle mani di Valerio Binasco, regista-attore di scuola Stabile di Genova e storico collaboratore di Carlo Cecchi e Mario Martone, la scrittura ioneschiana viene rispettata nella sostanza: poca azione, dialoghi infarciti di non sequitur, colpi di scena estemporanei e destabilizzanti. E’ nella stasi di una situazione bloccata che si consuma il paradosso di un dramma comico - come venne definito estrosamente dal suo autore – che inizia dal nulla e non conduce in nessuna direzione, esaurendosi in una ciclicità torvamente minacciosa e nel non-senso. Il soggetto della breve pièce è semplice. Una giovane si reca da un anziano professore per ricevere nozioni di cultura generale. Sotto gli occhi di una materna governante, la lezione si trasforma progressivamente nel delirio dello studioso, che finirà con lo sfogare in un inconsulto atto di violenza la propria follia. Le letture simboliche, oggi come oltre sessant’anni fa, si sprecano. Non è difficile interpretare il testo come la caustica metafora di un potere che non può che trasformarsi in tirannia oppressiva, stroncando con le arti della persuasione ogni slancio genuino. L’anarchico drammaturgo, in fondo, conosceva bene l’orrore di cui erano capaci tanto i signori borghesi della sua gioventù quanto i rinoceronti di regime della sua maturità da espatriato. Tutto ciò è presente nella nuova messinscena, sorta di psicodramma della speranza brutalizzata tinto di sangue e scosso dal riso più nervoso. A impersonare il maestro, è qui un Enrico Campanati gobbo e scattoso, perfettamente a suo agio nella sinistra nevrastenia di un personaggio bieco ed eccessivo. La vittima è invece Elena Gigliotti, poco esangue e molto più carnale rispetto alla tradizione, mentre la governante si è tramutata nel complice stordito interpretato dal bravo Franco Ravera. La regia imbozzola questo eccellente trio di attori nell’asfissia di una tragedia scritta e inevitabile, riuscendo a creare tensione pur nell’assenza voluta di un vero crescendo drammatico. Le scene sporche di Emanuele Conte e un uso manifestamente cinematografico della musica (si pensi alla splendida sequenza dell’arrivo della ragazza) fanno il resto. Il risultato è uno spettacolo teso e allucinato, nel quale duetti esilaranti si alternano ad attimi di sospensione e disorientamento. Da vedere.

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opinioni autore

 
La lezione 2015-04-01 16:05:35 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    01 Aprile, 2015
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