Friedrich Dürrenmatt (1921 – 1990) è stato pittore, romanziere e drammaturgo. Al centro del suo pensiero c’è la convinzione che la giustizia, quale istituzione pubblica, non sia grado di realizzare risultati che coincidano con quelli indicati dalla morale. In questo modo i poliziotti di Il giudice e il suo boia (Der Richter und sein Henker, 1950) e La promessa (Das Versprechen, 1957) cosi come i magistrati in pensione de La panne. Una storia ancora possibile (Die Panne, Eine noch mögliche Geschichte, 1956), arrivano alla verità solo dopo essere usciti e contro le strutture ufficiali.
E’ una visione quasi anarchica della società che ritroviamo spinta all’estremo ne Il matrimonio del signor Mississippi (Die Ehe des Herrn Mississipi, 1952) da cui Marco Sciaccaluga ha tratto uno spettacolo colorato e gestito, per buona parte, come una farsa. Basato, nella sostanza, su quattro personaggi grotteschi che incarnano altrettante posizioni morali nel confronti del mondo. Florestano Mississippi è un paladino dell’onestà che vuole imporre attraverso la rigida osservanza della Legge Mosaica, Frédéric René Saint-Claude crede nel comunismo come mezzo per la liberazione dell’uomo, il Conte Bodo von Übelohe-Zabernsee vive in un mondo ideale, Anastasia, infine, è una donna che quadra solo all’oggi. Queste quattro figure si muovono su uno sfondo complesso, segnato da colpi di stato, lotte di potere, esecuzioni, avvelenamenti, rivoluzioni e controrivoluzioni. Il tutto sulla falsariga di una commedia pessimista in cui gli opposti finiscono coll’annullarsi vicendevolmente in un gioco al massacro che non lascia speranze. Ne nasce un testo quasi nichilista di cui la regia sottolinea ed esalta gli elementi pessimistici offrendo allo spettatore un quadro disperante del mondo. Se c’è un rilievo da fare è l’eccessivo accumulo di materiali proposti allo spettatore senza un filtro, storico o attualizzante, che consenta di rendere veramente contemporaneo un discorso pesantemente condizionato dagli anni trascorsi dalla scrittura alla rappresentazione.