Patrick Süskind (1949) è il drammaturgo tedesco che, nel 1981, ha firmato il monologo teatrale Il contrabbasso (Das Kontrabass). Subito dopo ha scritto il romanzo Il profumo (Das Parfum, 1985) da cui il regista Tom Tykwer ha tratto il film Profumo - Storia di un assassino (Perfume: The Story of a Murderer, 2006).
Dall’inizio degli anni ottanta Il contrabbasso è diventato uno dei cavalli di battaglia di attori dotati di grandi capacità e in grado di tenere la scena. da soli, per oltre un’ora. Andrea Nicolini è l’ultimo di questi virtuosi e, per la regia di Luca Giberti, racconta ogni sera il rapporto di amore e odio che lega un contrabbassista al suo strumento. Un oggetto ingombrante da cui non è facile trarre armonie melodiose e che, per lo strumentista, diventa anche un rivale del suo amore – unilaterale e solo sognato – verso una giovane soprano. L’attore ha la capacità di tenere viva questa storia, mescolando lezioni di musica, citazioni dotte ed aneddoti di vita quotidiana che, qualche volta, sconfinano nel comico. Una proposta d’altissimo livello e uno spettacolo di grande respiro sia per la bellezza del testo, su cui gli anni sembrano essere passati senza lasciare traccia, sia per la grandissima verve dell’interprete. E’ una rappresentazione equilibrata delle problematiche con cui deve misurarsi un orchestrale di fila e una riflessione non priva di spunti geniali sulla musica. I discorsi su (contro) Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) e quelli su (in favore) di Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832) vanno ben oltre il semplice espediente scenico, per approdare a un’ottica culturale e politica di grande spessore, condivisibile o meno che sia.