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Non è vero ma ci credo Non è vero ma ci credo Hot

Non è vero ma ci credo

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Non è vero ma ci credo
Autore
Peppino De Filippo
Interpreti
Sebastiano, Lo Monaco, Lelia Mangano De Filippo, Maria Laura Caselli, Antonio De Rosa, Alfonso Liguori, Vincenzo Borrino, Margherita Coppola, Carmine Borrino, Luana Pantaleo, Salvatore Felaco, Cristina Darold, Matteo Bianco,
Scene
Alida Cappellini, Giovanni Licheri
Luci
Luigi Ascione
Compagnia
Sicilia Teatro Associazione

Ci è voluto non poco impegno e confusa fantasia per mettere in scena uno spettacolo culturalmente  pasticciato come questa riedizione della commedia Non è vero ma ci credo scritta da Peppino De Filippo nel 1942. A un esito così negativo hanno contribuito la modesta regia di Michele Mirabella, cui si devono intrusioni infelici come la citazione del nome di Sergio Marchionne e battute come ha da passà 'a nuttata (la notte deve passare), tratta da Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo, fratello dell’autore e con lui in rotta da tempo, scritta 1945, tre anni dopo questa di cui stiamo riferendo.

Una responsabilità non minore grava su Sebastiano Lo Monaco che interpreta il ruolo principale e lo fa con toni ancor più istrionici di quelli con cui è solito rivestire i personaggi che posta in scena. La storia è quella di un industriale conserviero napoletano che, in un tempo non meglio definito (la scenografia cita film, pubblicità e programmi televisivi della fine degli anni cinquanta, ma la cosa appare legata a ragioni puramente decorative), che deve misurare le proprie parossistiche paure iettatorie con una situazione lavorativa e familiare popolata da macchiette che lo assecondano per pura convenienza. Moglie e figlia, unici personaggi dotati di una minima razionalità, lo gabberanno allegramente, consentendo allo spettacolo di approdare a un lieto fine prevedibile sin dall’inizio. In altre parole si tratta di un copione non destinato a entrare nella storia del palcoscenico che regista e interprete principale spingono ancor più verso un approdo farsesco privo di una qualsiasi complessità interpretativa. Forse oggi la fustigazione della paura del malocchio ha un senso se rivolta a limitati ambienti popolari, ma appare del tutto estranea a un qualsiasi discorso sulla classe industriale moderna. In altre parole la proposta di regista e interprete non soddisfa né un discorso filologicamente preciso, né un‘attualizzazione accettabile. Da evitare con cura.   

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opinioni autore

 
Non è vero ma ci credo 2014-04-02 09:20:52 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
5.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    02 Aprile, 2014
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