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La locandiera La locandiera Hot

La locandiera

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
La locandiera
Autore
Carlo Goldoni (adattamento Giuseppe Marini)
Interpreti
Nancy Brilli, Fabio Bussotti, Giuseppe Marini, Maximilian Nisi, Fabio Fusco, Andrea Paolotti.
Scene
Alessandro Chiti
Luci
Michelangelo Vitullo
Compagnia
Società per attori

Carlo Goldoni (1707 – 1793) scrisse La locandiera fra il 1750 ed il 1753. Quest’opera è considerata il punto d’inizio dei una nuova fase nell’arte di questo drammaturgo con l’abbandono delle suggestioni della commedia dell’arte, che utilizzava lo scritto come puro canovaccio utile a consentire lo sfoggio delle improvvisazioni attoriali, e l’imbocco della via del teatro moderno, quello in cui il copione diventa un binario ferreo su cui costruire gli spettacoli. Da un punto di vista politico questo testo segna un approdo fondamentale dell’osservazione goldoniana su un’aristocrazia in calo economico -  sociale e una borghesia in netta ascesa. Mirandolina, la locandiera contesa dai tre nobili che alloggiano nella sua locanda, incarna la quintessenza di un ceto professionale e mercantile in forte ascesa, così come i suoi spasimanti esemplificano altrettante ipotesi di decadenza aristocratica.

Il Marchese di Forlimpopoli, che ha venduto il titolo e affonda nella povertà, è l’esempio di una classe condannata alla marginalità, mentre il Conte d’Albafiorita, un mercante arricchito che è entrato a far parte della nuova nobiltà comprando il titolo nobiliare, segnala una strada di una futile imitazione priva di sbocchi. Neppure il misogino Cavaliere di Ripafratta appare un baluardo credibile all’avanzare della borghesia, anzi la sua resa alla locandiera marca il definitivo trionfo della nuova classe sulla vecchia. Di tutto questo c’è poco o niente nella proposta avanzata da Giuseppe Marini che legge il testo quasi unicamente in chiave di affermazione femminile e melanconica soluzione, da parte della donna, nella lotta con l’altro sesso. Alla fine dello spettacolo, infatti, Mirandolina rimane sola (non è detto che neppure il matrimonio con il cameriere Fabrizio – solidarietà di classe – vada a buon fine o avvenga) a fantasticare (con rimpianto?) sulla chiusura della relazione con il Cavaliere. Una proposta assai diversa dalla maggior parte di quelle viste sino ad oggi e basate su una chiara lettura classista o su impennate d’orgoglio femminista. Qui molti approcci si mescolano siano ad approdare, senza vere ragioni, ad un finale psicologicamente possibile, anche se del tutto immotivato dagli sviluppi precedenti. Un colpo mortale alla riuscita dello spettacolo lo dà il cast che, ad iniziare da una Nancy Brilli più preoccupata di fare sfoggio delle sue grazie di cinquantenne ben conservata che non d'offrire spessore al personaggio, naufraga in prestazioni che sfiorano a stento la sufficienza.

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opinioni autore

 
La locandiera 2014-02-19 11:42:24 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
5.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    19 Febbraio, 2014
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