Stampa
PDF
 

Les géants de la montagne Les géants de la montagne Hot

Les géants de la montagne

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
I giganti della montagna
Autore
Luigi Pirandello, adattamento di Jean Manganaro
Interpreti
Maxime Anselin, Barbara Borguet, Toni D'Antonio, Isabelle De Beir, Gauthier de Fauconval, Jaoued Deggouj, Daniel Dejean, Dolorès Delahaut, Karen De Paduwa, Christophe Destexhe, Bernard Gahide, Laure Renaud Goud, Stéphane Ledune, Julie Lenain, Bernard Marbaix, Sylvie Perederejew, Hélène Theunissen
Scene
Daniel Scahaise
Musica
Daniel Dejean
Luci
Philippe Fontaine

Ultima e incompiuta opera di Luigi Pirandello (1867-1936), I giganti della montagna fu concepita dall’autore siciliano alla fine degli anni venti, ma la sua stesura avvenne all’inizio della decade successiva, quando il primo atto dal titolo I fantasmi fu pubblicato sulle riviste letterarie La Nuova Antologia e Il Dramma e il secondo su Il Quadrante. Il terzo atto non vide mai la luce, benché il figlio di Pirandello, Stefano, ne tentò una ricostruzione basandosi sulle informazioni rivelategli dal padre.

Il testo fu messo in scena postumo per la prima volta nel 1937 e fu in seguito rappresentato con successo da Giorgio Strehler in tre storici allestimenti (1947, 1966 e 1994) con il finale di Stefano Pirandello. Nella villa detta La Scalogna risiede, sotto la sorveglianza del Mago Cotrone, un gruppo di disadattati, chiamati gli scalognati. La compagnia della Contessa Ilse, in cerca di un teatro che accolga la rappresentazione del proprio spettacolo, giunge all’insolita dimora. Gli scalognati, però, reagiscono con veemenza all’arrivo dei teatranti, cercando di tenerli lontani con bagliori, suoni e visioni spettrali; interviene Cotrone che li incoraggia a desistere e ad accogliere la compagnia, che, dopo qualche titubanza, ne accetta l’ospitalità. Il mago mostra alla contessa i prodigi che hanno luogo nella villa e cerca di convincerla a inscenare lì il proprio spettacolo, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Di fronte al rifiuto dell’attrice, Cotrone le propone di recitare per i Giganti che vivono nella montagna adiacente. Il testo di Pirandello si conclude con gli attori che, accompagnati al villaggio dei Giganti, restano atterriti per il frastornante rimbombo di questi ultimi che scendono dal monte. Stefano Pirandello ha concluso il dramma paterno tragicamente, con la morte della contessa, in seguito all’aggressione dei servi dei Giganti, irritati dall’impossibilità di comprendere la favola rappresentata. In questo modo avrebbe avuto compimento la tragedia della poesia in questo brutale mondo moderno, secondo le parole pirandelliane. Il Théatre en Liberté in collaborazione con il Théatre des Martyrs ha deciso di portare sulle scene di Bruxelles il testo pirandelliano, un’opera complessa, incompiuta, qui per giunta tradotta in francese (da Jean Manganaro): ci sono, insomma, ottime motivazioni per immaginare una rappresentazione di difficile fruibilità. La messinscena, tuttavia, va nella giusta direzione, rendendo evidenti allo spettatore le ragioni più profonde del dramma. Il regista e scenografo Daniel Scahaise ha scelto di giocare sulla visionarietà del testo, stimolando l’immaginazione del pubblico con illusioni, luci e personaggi grotteschi, mantenendo così l’allestimento sul filo tra realtà e finzione, ma indirizzandolo con più forza verso quest’ultima. Nel mondo rappresentato, infatti, i pupazzi hanno un’anima e i personaggi sembrano strappati dal circo o dal music-hall. La scenografia è essenziale, ma si riempie di colori grazie a queste figure da incanto, a un apparato scenico di stampo felliniano, alle maschere, ai costumi, nonché all’impiego di differenti discipline artistiche, in particolare la musica. La funzione degli attori è donarci un’illusione di realtà; i personaggi di questa pièce, invece, mostrano una realtà che è lei stessa illusione, mettendo a repentaglio l’integrità dell’arte, della poesia. Solo il sogno e l’immaginazione ci permettono di tollerare la brutalità del mondo moderno, rappresentata qui dai Giganti della montagna. Alla fine l’arte è annientata dalla realtà: la contessa muore schiacciata dal sipario tagliafuoco, sul confine tra scena e platea, tra finzione e mondo reale.  Con I giganti della montagna va pertanto in scena lo spettacolo della distruzione dell’arte come atto di resistenza ai flagelli della contemporaneità.

Image Gallery

Les géants de la montagne
Les géants de la montagne
Les géants de la montagne

opinioni autore

 
Les géants de la montagne 2014-02-12 21:48:44 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    12 Febbraio, 2014
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews