Anat Gov (1953 – 2012) è stata una drammaturga e sceneggiatrice israeliana la cui fama deve molto al testo Oh Dio mio! (2011) in cui esamina con grande ironia il rapporto biblico fra l’Essere Supremo e l’uomo. Una matura psicologa riceve una visita inaspettata di un paziente che ha una gran fretta di consultarla.
Dopo poche battute scopriamo che il cliente è nientedimeno che Dio il quale, esasperato dai comportamenti umani e dal fallimento di buona parte del suo lavoro, è caduto in depressione. Il suo cruccio principale è quello di aver ceduto alle insistenze del primo essere umano che, soffrendo di solitudine, lo aveva costretto a creare la donna, fonte successiva di ogni guaio. Tuttavia anche la divinità non se la passa bene: è alle prese con turbe, è depresso, insicuro. Ne nasce un dialogo irrituale che sfiora la blasfemia anche se si conclude con una rappacificazione fra divino e umano. Ne nasce uno spettacolo, qui messo in scena da Nicola Pistoia per conto della compagnia Attori & Tecnici, che alterna i toni faceti alle riflessioni piuttosto spezzanti su Dio e sul suo rapporto con gli esseri umani, i loro drammi, grandezze e meschinità. Un testo sostanzialmente di parola, sorretto da un gruppo di attori, in particolare Viviana Toniolo, all’altezza del compito e molto duttili nel passare dai toni allegri a quelli riflessivi. Una buona proposta il cui bilancio poggia, quasi per intero, sulle battute frizzanti.