Dopo Storie di uomini e di vini (2006) e Chilometrozero (2012) Pino Petruzzelli, uno dei maggiori narratori della scena italiana, continua e chiude la sua trilogia della vita con Sabbatico. Rispetto ai testi precedenti a dominare è più l’ironia che l’indignazione o la denuncia. Ciò non vuol dire che la storia di Gerardo Cozzolino, cassiere del supermercato PAM cassintegrato per un mese e indotto a viaggiare per riempire in qualche modo quell’inatteso tempo libero, non contenga precisi riferimenti sociali o schivi la denuncia politica.
Ne danno spunto i personaggi che incontra nel suo pellegrinare, dal solitario che vive in val Soana (Piemonte) sostentandosi con la vendita degli animali che caccia, ai musicisti itineranti che si muovano in un’improbabile carovana, alla commessa dell’Autogrill triste per non poter incontrare il fidanzato ritornato a casa per poche ore, siano al camionista – agricoltore che consegna direttamente agli acquirenti i prodotti che coltiva, al frate che ospita e protegge un gruppo di immigrati clandestini impegnati nella raccolta stagionale e alla coppia anziana che gestisce caparbiamente un vecchio ristorante in riva la mare. Figure che le parole e i gesti dell’autore – attore disegnano con una vivacità davvero contagiosa. In altre parole uno spettacolo segnato dall’ottimismo e da un’indomabile fiducia nella vita e nella possibilità che, dietro l’angolo, non ci siano incubi e mostri ma speranze di un ritorno ad un’esistenza più umana.