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Io sono il proiettile – radiodramma per attore solo e vocoder Io sono il proiettile – radiodramma per attore solo e vocoder Hot

Io sono il proiettile – radiodramma per attore solo e vocoder

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Io sono il proiettile – radiodramma per attore solo e vocoder
Autore
Edoardo Ribatto
Interpreti
Edoardo Ribatto
Luci
Alessandro Bigatti
Compagnia
Masca in Langa in collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

La prima scena di Io sono il proiettile è folgorante. In Russia, nel 1963, un uomo arriva a una festa e incontra un conoscente di gioventù finito anni prima ai lavori forzati. L’iniziale freddezza di quest’ultimo si trasforma però in un atteggiamento intimidatorio che fa presagire minacce ben più inquietanti. Il mistero è presto svelato: il sopravvissuto al gelo della Siberia accusa l’uomo di delazione, facendogli subito terra bruciata attorno e costringendolo a difendersi di fronte al tribunale muto di un ambiente sempre più ostile.

Abbandonato da tutti, l’accusato crolla sotto il peso dell’infamia, finché una sera, in un locale fumoso, si trova allo stesso tavolo con uno scrittore in crisi di coscienza. Da un’altra apparente casualità nascerà la scintilla in grado di cambiare il corso di diverse vite. Liberamente ispirato al celebre caso di Julij Daniėl' (1925 – 1988) e Andrej Sinjavskij (1925 – 1997), intellettuali russi deportati nei gulag nel 1966 per aver fatto pubblicare all’estero scritti antisovietici, lo spettacolo di Edoardo Ribatto è un interessante esempio di teatro di parola sospeso tra la rievocazione storica e l’affabulazione suggestiva. Immerso nel buio, il regista-attore fa vivere l’intera galleria di personaggi del proprio testo con l’aiuto di alcuni microfoni, di un lento montaggio di immagini (a cura di Elisabetta Torre) proiettato alle sue spalle e della musica crepuscolare di Nick Drake, che accompagna i singoli quadri e ammanta il tutto di una malinconia fuori dal tempo. La messinscena, con un solo interprete sul palco a incarnare uomini e donne stretti tra l’impotenza generata dal terrore e il bisogno di reagire, è dunque scarna ma ricercata, tanto quanto ambiziosa è la costruzione drammaturgica. Allargandosi progressivamente dall’oscura vicenda kafkiana di un individuo perseguitato dalla sorte, questo monologo a più voci diventa infatti una riflessione tutt’altro che banale sul ruolo politico dell’intellettuale e sulla funzione della scrittura come strumento di resistenza e svelamento, oltre che un affresco convincente – seppur inevitabilmente rarefatto - della Russia kruscioviana. Alla fine viene voglia di estrarre dalla libreria qualche verso di Josif Brodskij o La mente prigioniera di Czesław Miłosz, e non è certo un male.

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opinioni autore

 
Io sono il proiettile – radiodramma per attore solo e vocoder 2013-10-22 16:47:35 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    22 Ottobre, 2013
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