Michèle Guigon ha messo scritto e portato in scena Dove va la vita (La vie va ou) nel 2009, appena emersa da un cancro al seno che le era stato diagnosticato due anni prima. Una vera drammatica trappola tesa dalla vita a un’attrice cinematografia e teatrale, nota per essere una fine umorista. Il copione, ora proposto da Mariella Speranza per la regia di Saverio Soldani, si concreta in un monologo in cui una donna, sola in palcoscenico senza arredi di scena, racconta la sua sofferenza, snocciola leggere elucubrazioni sulla vita e la morte, affronta la tragedia da cui è appena emersa con toni lievi intrecciati d’umorismo.
Il tutto condito da frequenti ricorsi a canzoni. Ne nasce una sorta di manifesto sull’ottimismo del vivere, un antidoto forte e sorridente alla paura della morte. L’interprete modula con sapienza i toni e non scade mai nel patetico o nel grossolano, guidando gli spettatori attraverso un percorso esistenziale che approda, nonostante tutto, a una dirompete gioia di vivere. Una bella occasione per guardare in faccia la realtà, anche quella che presenta aspetti particolarmente tragici, senza perdere la bussola, ma mantenendo ferma la barra e facendo leva sull’ironia e la lucidità dello sguardo. Davvero una grande occasione per guardare negli occhi la vita e tutto, davvero tutto, ciò che la accompagna.