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Infinita

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Infinita
Autore
Bjorn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Michael Vogel
Interpreti
Bjorn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Michael Vogel.
Scene
Michael Ottopal
Luci
Reinhard Hubert
Compagnia
Familie Flötz, Admiralspalast, Theaterhaus Stuttgart

Gli spettacoli della Familie Flötz sono dei piccoli miracoli teatrali che raccontano la meraviglia del vivere. Da quando la compagnia si è formata nel 1994 a Essen, in Germania, su iniziativa di Markus Michalkowski e Hajo Schüler, i soggetti delle loro creazioni sono sempre stati gli effimeri attimi di tenerezza e malinconia che formano la vita di ciascuno di noi. Ristorante immortale (1998), Teatro Delusio (2004) e Hotel Paradiso (2006), per citare alcune delle produzioni di maggior successo, sono tutte allegorie di percorsi esistenziali spersonalizzati (l’uso delle maschere è il tratto distintivo del gruppo) conchiusi in spazi ben circoscritti e immersi nel fluire ripetitivo del tempo, un lungo susseguirsi di piccole gioie, imbarazzate incertezze e patetiche paure.

Fondamentale nella loro ricerca è naturalmente il linguaggio, che non contempla il parlato, non è riconducibile a drammaturgie rigidamente definite ma è anzi interamente incentrato sulle abilità mimiche degli attori (sempre diversi: l’organico della compagnia è in costante mutazione). Antelinguistico, non a caso, è il termine con il quale viene definito il loro teatro, sorta di magico mosaico di coreografie da tempo tra i più vitali esempi di sperimentazione teatrale nel panorama europeo. Lo conferma Infinita, saggio di talento visionario e inventiva scenica capace di lasciare a bocca aperta persino i fan ormai avvezzi alle trovate di questi funambolici artisti tedeschi. Di una levità quasi mozartiana, lo spettacolo è dedicato ai primi e agli ultimi momenti di vita dell’uomo. Nascita e morte, infanzia e dipartita dal mondo si intrecciano in un racconto ritmato dalle note avvolgenti del pianoforte e dai giochi d’ombre proiettati sullo sfondo della scenografia. Protagonisti sono, da una parte, un gruppo di bambini esagitati alle prese con le prime scoperte e, dall’altra, gli anziani più o meno arzilli di un triste ospizio gestito da un’infermiera pettoruta. I cambi di scena e maschera continui sembrerebbero a prima vista creare una sorta di grande carosello giocoso tra l’innocenza di un passato infantile e l’instabilità emotiva di un presente di vecchiaia, ma il lavoro sul tempo della rappresentazione non è solo una semplice alternanza di proiezioni all’indietro o in avanti. La sensazione è infatti quella molto più forte e suggestiva di un cerchio perpetuo – infinito, appunto - in cui la felicità (sempre colorata di stupore) e i dolori (stinti regolarmente nella malinconia) si inseguono senza soluzione di continuità, permettendo allo spettatore di sorvolare con i personaggi-maschera, tra una risata e un attimo di commozione, sulle turbolenze cui ci costringono nostro malgrado l’amore, il sesso, la solitudine e, soprattutto, le piccole epifanie della quotidianità. E proprio  la capacità di scovare lo straordinario nell’implacabile ma in fondo banale succedersi di età ed eventi, insieme alle strepitose capacità degli attori-acrobati, fa di questo splendido viaggio tra le pieghe della vita un’esperienza indimenticabile.

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opinioni autore

 
Infinita 2013-03-25 17:23:21 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
9.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    25 Marzo, 2013
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