Stampa
PDF
 

E’ Stato la Mafia E’ Stato la Mafia Hot

E’ Stato la Mafia

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
E’ Stato la Mafia
Autore
Marco Travaglio
Interpreti
Marco Travaglio, Isabella Ferrari.
Musica
Valentino Corvino
Compagnia
Promo Music

Risulta molto difficile dare una definizione di E’ Stato la Mafia senza incappare in giochi di parole e di senso. Informazione teatralizzata? Messinscena giornalistica? Spettacolo informativo? Nonostante i cambi di luce studiati dalla regista Stefania De Santis e le apparizioni di Isabella Ferrari, infatti, le oltre due ore dell’evento concepito da Marco Travaglio sembrano avere più a che fare con la solennità assorta del rito laico, della cerimonia con officiante unico e carismatico. La formula più corretta è perciò forse quella un po’ avventurosa di sermone giornalistico, un ibrido – a metà tra il recital, la predica e l’elencazione puntigliosa di fatti, nomi e date – che appare figlio dei brevi e corrosivi interventi nelle trasmissioni di Michele Santoro per i quali l’ormai ex cronista di scuola montanelliana è divenuto celebre negli ultimi anni.

Torinese, classe 1964, il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano ha fama di segugio implacabile, ma a colpire davvero, più che la manifesta intransigenza del carattere o la pignoleria professionale, è soprattutto il talento affabulatorio, la capacità cioè di trasformare in racconto la tortuosità delle ricostruzioni processuali e la freddezza dei dati. Stavolta il soggetto delle sue narrazioni è la trattativa tra Stato e Mafia durante la cosiddetta Stagione delle Stragi, tra il 1992 e il 1993, culminata con l’assassinio di Paolo Borsellino e l’arresto di Totò Riina. Il giornalista, seduto su una poltrona, snocciola i fatti e squarcia il velo di omertà che ha nascosto all’opinione pubblica una delle pagine più oscure della storia recente del nostro paese. A intramezzare i monologhi vi sono le incursioni dell’attrice piacentina che, prima ancheggiante su tacchi alti e poi immobile e stretta in un punitivo abito nero, legge passi da Ennio Flaiano, Pier Paolo Pasolini, Sandro Pertini, Pietro Calamandrei e persino Giorgio Gaber. Questo stridente parallelismo sortisce un effetto di certo suggestivo, ma anche pesantemente didascalico. Da una parte si ha così la rievocazione dell’intreccio perverso tra cattiva politica, criminalità organizzata e ragion di stato che ha corroso la Prima Repubblica, e dall’altra si odono le voci sarcastiche o accorate di artisti e intellettuali che riflettono sulle tare, i valori, i vizi e le virtù del popolo italiano. A emergere è una ben delineata vicenda ai limiti dello spionaggio (intercettazioni, pentiti mafiosi, accordi sottobanco, menzogne, cadaveri eccellenti) raccontata con molta abilità ed evidenti forzature semi-romanzesche (Giorgio Napolitano trasformato in una specie di Richelieu, Nicola Mancino in macchietta partenopea, i boss che si fregano le mani guardando il Tg in carcere), affogata però in un grande calderone post-ideologico in cui visioni culturali agli antipodi si fondono magicamente – e pretestuosamente - nel tentativo di tracciare un profilo dell’homo italicus. Il fine (svelare ciò che è stato taciuto dalla maggior parte della stampa) probabilmente giustifica in questo caso i mezzi (le trovate effettistiche), ma il prezzo da pagare, in sostanza, è la quasi cancellazione del confine tra giornalismo e intrattenimento. I dubbi circa una simile operazione sono dunque più che legittimi, e indipendenti dalla forza dell’insieme.

Image Gallery

E’ Stato la Mafia
E’ Stato la Mafia
E’ Stato la Mafia

opinioni autore

 
E’ Stato la Mafia 2013-03-07 11:26:59 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    07 Marzo, 2013
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
01
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews