Erasmo da Rotterdam (1466/1469 – 1536), teologo, umanista e filosofo olandese, scrisse Elogio della Follia (noto anche come Moriae Encomium) nel 1511. Il volume fu pubblicato una prima volta a Parigi per poi avere una seconda edizione, con alcune aggiunte, nel 1514 e una terza, considerata definitiva, impressa a Basilea nel 1515. Nel libro La follia parla in prima persona a un pubblico divertito. E' un espediente per porre l’accento le contraddizioni che segnano il comportamento degli uomini che pretenderebbero di essere seri e saggi laddove, con il loro agire, finiscono col distruggere se stessi e la società.
Luigi Marangoni ha preso spunto da questo volume e dalla tesi che lo attraversa, per un progetto teatrale in varie tappe, ciascuna delle quali strutturata su un seminario aperto al pubblico dedicato alla follia e altrettanti spettacoli. L'’ultimo s’intitolerà Follia 2015 e si terrà nel cinquecentenario dall’edizione svizzera del libro. Sono proposte in cui il lavoro dell’autore sul palcoscenico è accompagnato da interventi di spettatori che racconteranno storie personali che pensano legate ai temi in discussione. E’ una sorta di teatro partecipato la cui maggiore difficoltà sta nell’unione fra le esperienze del pubblico e i testi elaborati dall’autore. L’edizione di cui stiamo parlando contrappone La follia, intesa come irregolarità, ma anche come gioia di vivere e perseguimento dei propri desideri profondi, alla rigidità della ragione, letta come ossequi alle norme e all’innaturale. Una sfida e un confronto che affascinano e convincono lasciando nel pubblico, anche in quello che non partecipa attivamente, non poche salutari domande sia esistenziali sia politiche in senso ampio. Come dire è una seconda puntata, ugualmente positiva e originale, di un lavoro che abbiamo avuto modo di apprezzare la scorsa estate nel corso del Festival dell’Antico Acquedotto (vedi Odissea con dj ... a video room) e che si colloca su un versante intelligente e innovativo del teatro moderno.
