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Edipo tiranno Edipo tiranno Hot

Edipo tiranno

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Edipo re (Oidípus týrannos)
Autore
Sofocle (496 a.C. – 406 a.C.), traduzione Edoardo Sanguineti
Interpreti
Nicola Pannelli, Eros Pagni, Federica Granata, Aldo Ottobrino, Federico Vanni, Massimo Cagnina, Roberto Alinghieri, Orietta Notari.
Scene
Catherine Rankl, Jean-Marc Stehlé
Musica
Andrea Nicolini
Luci
Sandro Sussi
Compagnia
Teatro Stabile di Genova

La prima produzione del Teatro Stabile riporta sui palchi genovesi la tragedia per antonomasia, il prodotto forse più alto della cultura teatrale greco-antica: l’Edipo tiranno di Sofocle. Giallo ante litteram, proposto qui in un’ardita traduzione del poeta-drammaturgo Edoardo Sanguineti, racconta il tormentato percorso verso la conoscenza del sovrano di Tebe che, spinto dai vaticini dell’oracolo di Apollo a cercare il responsabile della pestilenza che sta devastando la città, si scoprirà responsabile unico, causando la propria rovina.

Paludato sotto il velo ocra che ricopre Tebe e scandito dalle musiche suggestive di Andrea Nicolini, lo spettacolo diretto da Marco Sciaccaluga ha tutte le virtù di una buona messinscena improntata a rispetto della struttura drammaturgica e cura formale, ma anche tutti i difetti di un teatro solenne e vagamente didattico, rassicurante nella sua placida magniloquenza, in cui il testo viene sottoposto allo sguardo del pubblico come una sorta di stele immutabile (nonostante le molte libertà sintattiche e lessicali della traduzione), e non come materia incandescente da riplasmare al fine di recuperare – nuovo e al contempo eterno - il cuore di un dramma senza tempo. La terribile storia dell’investigatore che si scoprì colpevole, tragedia in cui l’ansia di scoperta si intreccia all’hybris terminando con un auto-accecamento che assurge a metafora esistenziale definitiva nella sua dolorante e plastica evidenza, viene qui calata in una scenografia (di Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl) dominata da un gigantesco e spettrale albero secco, intorno al quale i personaggi si contorcono come scimmie in una giungla devastata da un’improvvisa e ingiustificabile siccità. La città è dunque trasformata in un desolato villaggio indiano, con il Coro ridotto al corpo stanco di un vecchio, interpretato da Eros Pagni. Edipo ha invece le sembianze di Nicola Pannelli, arrogante e nervoso capo villaggio dagli abiti impolverati e gli occhi spiritati di Toshiro Mifune ne Il trono di sangue di Akira Kurosawa: un protagonista che ci appare schiacciato dal presentimento, capace solo di divincolarsi di fronte ad un’autocondanna inesorabile opponendo all’evidenza della propria colpa risate roche e sprezzanti. Ambientazione esotica e finezze sparse a parte, si procede con il pilota automatico, senza picchi: l’imponenza della scenografia finisce infatti col rendere statica l’azione, mentre il regista sembra soprattutto impegnato a dirige con coerenza il traffico interno di un gruppo affiatato di ottimi professionisti, e il tutto scivola via verso una riuscita complessiva che nulla aggiunge e nulla toglie al dramma di Sofocle. Alla fine, per curioso paradosso, l’inesorabilità di una tragedia dall’esito “già scritto” diventa la prevedibilità di uno spettacolo dallo svolgimento già visto.

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opinioni autore

 
Edipo tiranno 2012-11-17 19:08:36 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
6.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    17 Novembre, 2012
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