Laura Sicignano e Valentina Traverso hanno condotto, con la collaborazione con i centri Samarcanda e Tamgram di Genova, un’operazione culturale dalle ampie valenze sociali. Hanno selezionato un gruppo di minorenni giunti dal nostro paese dopo viaggi difficili e pericolosi, e li hanno trasformati negli interpreti de L’Odissea dei ragazzi, uno spettacolo in via di costruzione di cui è stata presentata una prova aperta in attesa della versione definitiva che andrà in scena a dicembre sul palcoscenico del Teatro della Tosse.
La scelta del testo omerico quale filo conduttore è nata dalla volontà delle autrici di mettere a confronto ragazzi che provengono da lontano (Afghanistan, Nigeria, Senegal) con un archetipo della cultura occidentale. Impossibile in questa fase del lavoro di preparazione dare un giudizio definitivo, anche perché la prova aperta dura quaranta minuti mentre la versione finale dovrebbe essere di almeno un’ora. Quelle che si sono colte sono le potenzialità di una lettura originale basata sui corpi e i movimenti degli attori, una rappresentazione capace di ricreare i punti nodali del testo di partenza (la tela di Penelope, gli scontri fra Telemaco e i Proci, Circe e le sue arti magiche, il canto delle sirene, il ritorno a Itaca) cui le autrici hanno aggiunto, su suggestione del noto brano dantesco, la ripresa del viaggio da parte di Odisseo perché: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120). E’ è un tipo di teatro essenziale e creativo che conferma le doti di fantasia e la capacità inventiva della regista. Ottime premesse per lo spettacolo che vedremo e giustificheremo fra qualche mese.
