Il senatore, magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio (1961) ha tratto L’arte del dubbio (2007) dalle sue esperienze giudiziarie, in particolare dalle riflessioni sull’arte dell’interrogatorio e, più in generale, sull’opinabilità del concetto di verità. E’ un saggio basato su verbali processuali ed esperienze professionali e si colloca a mezzo fra il manuale forense e la riflessione filosofica, un libro di cui era difficile ipotizzare una possibile riduzione scenica.
Invece, l’operazione è stata portata a termine da Stefano Massini, per la verità con risultati non troppo soddisfacenti. Lo spettacolo ha lo stesso titolo del volume, è affidato alla regia di Sergio Fantoni e all’arte di Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani mentre Nicola Arata s’incarica della parte musicale dal vivo. Su un palcoscenico volutamente povero si alternano interrogatori, blandi filosofemi e, sono la cosa più riuscita, monologhi drammatici su storie e cronache più o meno recenti. Si va dall’ascesa al potere di Adolf Hitler (1889 – 1945), alla strage della ThissenKrupp nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, all’assassinio a Casal di Principe del prete anticamorra Peppino Diana (1958 – 1994). Il dato meno positivo dello spettacolo è nella mancata saldatura fra ironia e dramma, fra comicità e tragedia. Gli interpreti s’impegnano in maniera encomiabile, ma non riescono a nascondere del tutto le crepe che percorrono una proposta ben poco omogenea.
