Pippo Delbono (1959) è il regista e attore teatrale italiano più noto per l’impegno nella ricerca e sperimentazione. Questo teatrante è particolarmente sensibile alle condizioni degli emarginati e dei minorati a cui presta una voce dolente e gridata per difenderne diritti e ragioni. Il suo lavoro, recitato con totale coinvolgimento, rappresenta uno dei momenti più alti della drammaturgia, non solo italiana.
Amore e carene si muove su questa linea stilistica coinvolgendo nel discorso il violinista ebreo d’origine rumena Alexander Bălănescu (1954). Attore e musicista affrontano testi di Walt Whitman (1819 – 1892), Arthur Rimbaud (1854 – 1891), Thomas Eliot (1888 – 1965), Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975) gridando, letteralmente, il dolore e la passione, l’urgenza d’amore, l’ossessione per la figura della madre. Il tutto accompagnato da musiche sublimi e da gesti che ricordano e citano la danza, elemento fondamentale del teatro di quest’autore. Il risultato è una proposta molto partecipata, un grido straziante in cui l’erotismo si sposa alla malinconia, la violenza alla tenerezza. Il titolo è lo stesso di un film confessione dello stesso creatore presentato all’ultima mostra di Venezia, assai diverso dallo spettacolo teatrale e non del tutto convincente. Il palcoscenico è il terreno che più gli è connaturale e lo dimostra con la partecipazione, il rigore e il coinvolgimento che offre ogni sera a un pubblico ammaliato dalle sue parole.