Aldo Nicolaj (1920 – 2004) è stato un drammaturgo particolarmente prolifico. Nella sua vita ha scritto poco meno di un’ottantina di opere, per buona parte rimaste non rappresentate. La prova generale, vista per la prima volta a Praga nel 1977, ritorna sulle scene per la regia di Iula Rossetti e l’interpretazione della compagnia I Conviviali.
Tutto inizia con una famiglia come le altre, con i genitori in attesa del ritorno del figlio dal lavoro, ma scopriamo, poco a poco, che si tratta di criminali dediti al furto e alla rapina e che il rampollo atteso è uscito per fare il suo primo sequestro di persona. L’obiettivo dovrebbe essere la moglie di un ricco imprenditore, il riscatto ipotizzato fra i uno e tre miliardi (si suppone di lire). Tutto si complica con l’arrivo di un vicino impiccione, che si rivelerà essere ben altro da ciò che sembra, gli errori madornali commessi dal sequestratore, particolarmente versato nell’omicidio gratuito, e l’errore sull’identità della vittima. In altre parole siamo davanti ad una commedia che immerge nella farsa temi criminali, con possibili intenti politici seguendo il filo della domanda di Bertolt Brecht se sia più condannabile chi svaligia una banca o chi la fonda. La regia propone lo stesso dilemma con levità, ma senza eccessive invenzioni, consegnandoci uno spettacolo piacevole anche se un po’ impolverato dal tempo. Come dire che gli anni passati dalla scrittura si sentono quasi tutti, mentre avrebbe potuto essere una buona occasione per rinnovare riflessioni e motivi di amara ironia.