Negli ultimi anni, il Teatro della Tosse si è distinto per avere puntato su un teatro mirato ai giovani e rivolto all'esterno, grazie all'ospitalità accordata a drammaturghi e registi emergenti, nonché a compagnie nazionali e internazionali. L'Idiota - Un tradimento di F. Dostoevskij è una proposta di Enrico Campanati e della giovane regista Carmen Giordano, accolta con favore dalla direzione del teatro di Sant'Agostino. Campanati, protagonista di una stagione teatrale molto ricca, ha collaborato con la Giordano alla realizzazione di un idiota contemporaneo; in questo particolare adattamento per il teatro dell'opera di Dostoevskij, ha poca importanza la trama del romanzo, che diventa solo un leggero filo conduttore del monologo, portato avanti dall'attore, che, solo sulla scena, si rivolge direttamente al pubblico.
L'idiota è uno spostato che agisce in una cornice che rappresenta la propria visione del mondo esterno: si tratta di uno scantinato, ma ha le sembianze di un parco giochi, in cui il protagonista, una sorta di borderline, compie una serie di gesti che sarebbero molto banali, quasi quotidiani, se non fosse che sbaglia i tempi e i luoghi, rendendosi ridicolo agli occhi di chi lo osserva. Le sue azioni risultano, così, poco credibili per lo spettatore, che pure le vede realizzarsi sulla scena. Uno dei messaggi dello spettacolo è che l'idiozia, in realtà, coinvolge tutti gli esseri umani, non solo chi ha disturbi mentali; proprio per questo, la rielaborazione del testo è stata compiuta a partire dallo stesso Enrico Campanati, che ha lasciato emergere il proprio lato ridicolo, appunto. L'attore si è pertanto messo del tutto a disposizione della giovane regista, di cui ha assecondato le esigenze e il risultato è stato senza dubbio favorevole: l'interprete riempie la scena con gesti inconsueti e tirate sugli uomini, sulla vita e sul cattolicesimo (compresa una dura condanna della Chiesa come istituzione, già presente in Dostoevskij). La scenografia di Maria Paola Di Francesco è stata pensata a supporto della drammaturgia: sul palco sono presenti oggetti diversi che hanno attinenza con il personaggio e con cui lui interagisce. Il palcoscenico è, inoltre, ricoperto di lampadine, che rimandano al disturbo dell'idiota, l'epilessia, che si misura, appunto, con la fotosensibilità. L'impressione è, insomma, che tutto sia stato curato con scrupolosità in questa nuova e singolare edizione dell'Idiota, il cui risultato è assicurato da una notevole interpretazione di un Campanati in stato di grazia.