Alessandro Besentini (1971) e Francesco Villa (1967), in arte Ale & Franz, formano un duo comico di successo teatrale e televisivo. Il loro lavoro mescola abilmente surrealismo e satira, in una miscela di grande efficacia. Dal classico gioco sulle parole, male intese o travisate, alla costruzione di personaggi impastati di comicità e crudeltà (i vecchietti o i due sulla panchina) il loro lavoro propone situazioni e gag che spaziano dal lunare al sociale.
Aria precaria è un esempio preciso di questa proposta. Sono dieci siparietti in cui il duo assume aspetti sempre diversi, dai padri in attesa alla maternità agli anziani che giocano a carte, in cui è possibile cogliere tracce di guasti e caratteri tipici della nostra società. Ci riescono anche grazie una grande bravura nello stare in scena, stabilendo con il pubblico un legame che va oltre la voglia di vedere in carne e ossa personaggi televisivi noti. Era questo, infatti, il maggior pericolo di una proposta che si muove, appunto, sul binario del mostrare dal vivo personaggi di successo catodico. Sono due ore di palcoscenico che muovono in crescendo, dalle due anime in attesa di rincarnarsi dell’inizio, uno incipit non travolgente, agli esilaranti gangster pasticcioni del bis finale. La regia di Leo Muscato conferisce il giusto ritmo al tutto, sottraendolo dalla morse della pura e semplice ripetizione del già passato sul piccolo schermo.
