Sempre insieme (Toujours ensemble) è un copione della scrittrice d’origine rumena Anca Visdei (1954) che l’ha pubblicato nel 1997. E’ questa una figura eminente nella cultura della diaspora dai paesi socialisti: esule in Svizzera, giornalista e saggista apprezzata in Francia, insegnante alla scuola del Théâtre de l'Ombre, organizzatrice di rassegne e festival cinematografici. Questo suo lavoro contiene i fermenti del forzato distacco dalla patria, letti attraverso il tormentato rapporto con sua sorella che, invece, decide di non andarsene e, proprio per questo paga, da un certo momento in poi, i pesanti prezzi imposti dalla non compromissione con il potere. Due vite ricostruite attraverso i dialoghi e le lettere che le due sorelle si scambiano, un confronto che, sotto la regia di Matteo Alfonso, trova in Barbara Alesse e Irene Villa due interpreti sensibili e di rara bravura. L’intero spettacolo, primo della serie di Drammaturgia Contemporanea organizzata dal Teatro Stabile per il 2011, poggia sua queste prestazioni attoriali davvero straordinarie, capaci persino di mascherare le lacune di un testo non proprio esaltante.
Sono molti i momenti in cui l’autobiografia fa premio sulla costruzione di un quadro complesso come pochi – il ruolo, le responsabilità e i meriti degli intellettuali nei regimi realsocialisti – marcato da coraggio e vigliaccheria, opportunismo e forza morale. Qui, invece, tutto sembra tagliato con l’accetta, i personaggi sono eroici o meschini, intellettualmente sublimi o miserabili. Forse è proprio per rimpolpare questa schematicità che la regia sceglie una recitazione orchestrata su toni forti, gestire continuo e nervoso, voci che spesso tendono all’urlo. Tutto questo assegna alle interpreti una pesante responsabilità che le due attrici si caricano sulle spalle con abilità e senza chiedere o accettare sconti di sorta.