Una classica coppia medio borghese - lui insegna, lei conduce una tranquilla vita da signora perbene - è sconvolta dall’arrivo di una ragazza, ex-tossicodipendente, di cui il marito si è innamorato. Il maturo professore, la moglie consenziente, porta la giovane a vivere con loro. Ne nasce uno strano triangolo complicato dal fatto che la giovane ha alle spalle un passato torbido: è stata l’amante del fratello che ha visto morire di overdose nella lercia toilette di una stazione. I tre si dilaniano per settimane, le due donne, in particolare litigano e s’insultano di continuo, mentre l’uomo tenta di barcamenarsi.
A un certo punto la ragazza se ne va e lui la segue disperato tentando di rintracciarla e riportarla a casa. Un finale è segnato da un bando colpo di scena e da venature femministe. Le attese – moods for love, ultimo testo della scrittrice e giornalista Alma Daddario, è messo inscena da Lorenzo Costa, che lo interpreta assieme a Valeria Ciangottini (1946), l’ex ragazzina acqua e sapone che compare nell’ultima sequenza de La dolce vita (1960) di Federico Fellini (1920 – 1993), e la promettente Federica Ruggero. La direzione è lineare e professionalmente matura, la scenografia – due piani separati da un sipario che il gioco delle luci fa apparire e sparire – funzionale e coerente con il taglio registico. Gli attori, in particolare le due attrici, di buon livello. La musica, che riecheggia armonie moriconiane stile western all’italiana, è funzionale anche se un po’ troppo facile. Nel complesso uno spettacolo di ottimo livello e un testo interessante anche se bisognoso di qualche limatura che cancelli alcune venature eccessivamente letterarie. Una produzione di grande impegno per una compagnia che unisce serietà a parsimonia produttiva.