Un bel testo, una regia efficace, un’attrice straordinaria, in Controtempo, produzione del Teatro Stabile di Genova, ci sono tutti gli elementi per un grande spettacolo. Il testo di partenza, Théorbe (2003), dello scultore e drammaturgo francese Christian Simeon (1959), rinchiude in un tempo coincidente con quello dello spettacolo, un’ora e mezzo, il dramma di una concertista d’origine francese, rimasta chiusa in casa, causa la disattenzione del compagno che è uscito portandosi via le sue chiavi. Questo proprio la mattina in cui lei ha un’audizione importante. Una situazione parte come una farsa – le telefonate disperate al convivente, la ricerca di un fabbro, le continue intrusioni della madre che non le dà tregua chiamandola in continuazione dalla Francia – ma sfocia in tragedia. Infatti, siamo a New York, l’11 settembre del 2002 e Greg, il compagno della ragazza, lavora e morirà in una delle Torri Gemelle. Una situazione che ricorda, lieto fine escluso, l’episodio diretto da Claude Lelouch nel film collettivo 11 settembre 2001 (11'09"01 - September 11, 2002). Il testo teatrale è diretto da Marco Sciaccaluga con linearità e pulizia, fidando su pochi elementi scenografici e, soprattutto, sulla forza interpretativa Barbara Moselli, un’attrice capace di passare dai toni comici a quelli drammatici in pochi secondi, riamando sempre più che convincente. E’ uno spettacolo forte e suggestivo, una proposta destinata a rimanere a lungo nella mente dello spettatore.