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Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz Hot

Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz
Autore
Emanuele Conte lo ha tratto liberamente da Autunno a Pechino di Boris Vian
Interpreti
Enrico Campanati, Alessandro Bergallo, Silvia Bottini, Alberto Bergamini, Nicholas Brandon, Pietro Fabbri.
Scene
Luigi Ferrando
Musica
Dado Moroni
Luci
Tiziano Scali
Compagnia
Teatro della Tosse in collaborazione con il Festival della Scienza

Emanuele Conte, per la Compagnia del teatro della Tosse e in collaborazione con il Festival della Scienza, ha tratto da Autunno a Pechino (L'automne à Pékin, 1947) di Boris Vian (1920 – 1959), questo Il viaggiatore onirico – Uno spettacolo jazz che, sin dal titolo, cita la grande passione dello scrittore francese per il connubio fra fantasia e musica. Un impiegato metodico e opportunista si trova a fare i conti con un fenomeno degno di un sogno. L’autobus numero 975, che prende ogni mattina, anziché portarlo in ufficio, continua la corsa attraverso l’Europa e l’Asia per fermarsi nel deserto dell’Exopotamia.

E’ un luogo fiabesco in cui è nominato direttore dei lavori per un’inutile ferrovia che dovrebbe essere costruita sulla sabbia ma che, appena terminata, è subito superata da un’altra destinata a servire gli interessi delle imprese coloniali. In questo c’è in pieno lo spirito anticolonialista di Boris Vian, lo stesso che lo portò a scontrarsi con il potere all’epoca della Guerra d’Algeria (1954 -  1962) con la canzone Le deserteur (1954) in cui si rivolgeva al Presidente della Repubblica per dirgli che rifiutava di andare a servire nell’esercito. Emanuele Conte propone uno spettacolo che si riallaccia alle origini della Tosse, con una dominanza di bianco e nero, scenari e costumi fantasiosi e una scenografia basata su una piattaforma inclinata su cui si aprono numerose botole. E’ una proposta stuzzicante, ricca di suggestioni rivolte al presente – la ferrovia inutile come il ponte sullo stretto di Messina – e, soprattutto, segnata dalla messa in scena del grigiore e meschinità morale del protagonista, vero erede di quel Re Ubu (Ubu roi, 1896) di Alfred Jarry che, non a caso, ha segnato l’inizio della vita artistica di questa compagnia. In altre parole siamo alla presenza di un ritorno positivo alle origini con quel tanto di aggiornamento utile a marcare sia lo scorrere del tempo, sia il peso di temi e problemi validi oggi come ieri.

 

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Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz
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Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz

opinioni autore

 
Il viaggiatore onirico - Uno spettacolo jazz 2010-11-03 08:36:41 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    03 Novembre, 2010
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