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La storia in Gioco n°13 La storia in Gioco n°13 Hot

La storia in Gioco n°13

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Nel foyer del Teatro della Tosse sono in mostra le immagini delle prove delle scuole che hanno partecipato alla tredicesima edizione del progetto La storia in Gioco. Come si evince dalla piccola esposizione, ognuna delle dodici scuole che hanno preso parte all’iniziativa di quest’anno è distinta da un colore che la rappresenta. Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, dedicato quest’anno a Le Metamorfosi di Ovidio, oltre al direttore artistico della Tosse, Massimiliano Civica, e a Enrico Campanati, ideatore e coordinatore artistico della manifestazione, era presente lunedì l’assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili della Provincia di Genova, Manuela Cappello, che ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa che il Teatro della Tosse porta avanti dall’anno scolastico 1996-’97. 

 

Civica ha spiegato che La storia in Gioco è una delle attività cui il Teatro della Tosse tiene di più e ha dato alcuni numeri relativi all’iniziativa di quest’anno: al progetto hanno partecipato 350 ragazzi provenienti da 12 scuole della Provincia di Genova, sei registi del Teatro della Tosse (oltre a Enrico Campanati, Alberto Bergamini, Vanni Valenza, Roberta Alloisio, Gianni Masella e Nicholas Brandon), un musicista, un supervisore artistico e 22 docenti referenti delle scuole. Le attività si sono svolte nell’arco di cinque mesi e 350 ore di laboratorio. Obiettivo del progetto è portare il teatro nelle scuole, attraverso la rappresentazione di testi di alta letteratura, che dispongono delle caratteristiche per diventare occasione d’incontro comunitario. Così è stato negli anni precedenti, come l’anno scorso, quando il testo prescelto fu l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, e così è quest’anno con la scelta delle Metamorfosi di Ovidio, pietra miliare della letteratura. Come ha suggerito Civica, il fatto di mettere in voce un testo, attiva un interesse diverso, oltre a servire ai ragazzi a gestire in pubblico la personalità e a sviluppare l’emotività, nonché ad aiutare ad interiorizzare le diversità e i difetti del proprio corpo, per fare emergere un’identità. Questo è d’altronde un processo che si attiva proprio in età adolescenziale non senza la sofferenza caratteristica di ogni cambiamento, come racconta, appunto, Ovidio nelle Metamorfosi. Campanati ha ribadito il concetto, insistendo sul tema del cambiamento, che è anche alla base delle messinscena: non sarà determinato solo dal passaggio dalla rappresentazione di una scuola a quella di un’altra, ma da una differenza di stile. In Ovidio la metamorfosi è spesso una punizione, ma anche una sublimazione; per questo, dopo un primo momento d’incertezza, la scelta di Campanati è stata quella di non fare tagli, dando spazio anche ai temi più scottanti o tragici del testo ovidiano, a quelle zone d’ombra di cui il testo delle Metamorfosi è costellato. Nicholas Brandon ha insistito infine sull’importanza del teatro per i giovani e sull’opportunità che esso sia inserito tra le materie scolastiche, perché non solo dà agli adolescenti la possibilità di esprimersi in pubblico, ma fornisce anche loro gli strumenti per gestire meglio i rapporti privati. È corretta quindi l’affermazione di Massimiliano Civica, secondo il quale “il progetto nutre da un punto di vista umano”.
Per concludere, ricordiamo che, come tutti gli anni, i ragazzi si uniranno in un coro finale, quest’anno scritto da Fabrizio Gambineri, musicato da Bruno Coli e intitolato Guarda il mare come fa!, e segnaliamo che l’incasso della serata verrà interamente devoluto all’associazione Le Piccole Cose – ONLUS. Le rappresentazioni delle dodici scuole verranno messe in scena tra stasera e domani nella Sala Aldo Trionfo del Teatro della Tosse.

• http://www.teatrodellatosse.it/Locandina_det.asp?ID_spettacolo=181
• 
http://www.lepiccolecose.org/

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