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Vampyr ···· Vampyr ···· Hot

Vampyr ····

 

Durante la presentazione dell'attuale stagione, il direttore artistico del Teatro della Tosse, Massimiliano Civica, si era rammaricato dell’insuccesso di pubblico riscontrato lo scorso anno dalla messinscena di Schicklgruber, alias Adolf Hitler della compagnia Stuffed Puppet Theatre, definendolo: forse il più bello spettacolo del cartellone 2008/2009. Gli spettatori che hanno avuto il piacere di assistere allo show, infatti, hanno potuto godere di una performance unica ed emozionante, grazie alla maestria del burattinaio australiano Neville Tranter, creatore e animatore di marionette, nonché fondatore della compagnia olandese. Il Teatro di Sant’Agostino ha scelto di ospitare di nuovo Tranter e le sue marionette, riponendo la propria fiducia in un progetto teatrale inusuale, in cui l’uso dei pupazzi non si rivolge a un pubblico di ragazzini, bensì agli adulti. Lo spettacolo presentato in questa occasione è una riuscita commistione di commedia e horror, con toni che sfiorano la drammaticità narrativa, senza tuttavia perdere di vista la leggerezza di fondo che si confà a uno spettacolo di pupazzi.

Maestro di animazione, Tranter cambia registro a seconda della situazione e della marionetta cui dà vita. Per lo spettatore sarebbe impercettibile la sua presenza sul palco, se non fosse che il burattinaio commenta con la mimica facciale le vicende e interpreta il personaggio dell’angelo caduto Gabriele, cui il vampiro Olav affida il figlioletto Romero affinché vegli su di lui. In questa storia, tutto è oscuro e spettrale, le musiche, le atmosfere, le siepi del campeggio, in cui è ambientata la vicenda, e soprattutto il perfido Olav. A tetri episodi si alternano spassosi interventi dell’avido capo campeggiatore e del suo vecchio aiutante, ignari della presenza di vampiri che si aggirano durante la notte nella foresta, ormai abbandonata dai turisti. Quando un passante con l'adolescente e malata figlia entra nel campeggio per chiedere soccorso, s’innescano una serie di eventi che culminano in un finale inatteso. Il pubblico osserva i pupazzi parlare, cantare, interagire e ha l’impressione che il palcoscenico si trasformi in un luogo magico in cui l’inanimato prende vita. Alla fine della performance, tuttavia, abbandonate le marionette, gli spettatori (questa volta numerosi) applaudono con trasporto l’unico  protagonista in carne e ossa dello spettacolo, Neville Tranter. Divertente, poetico e inquietante, lo show di Tranter coinvolge il pubblico in un crescendo di emozioni e lo proietta in un raffinato e onirico mondo a metà strada tra l’arte e il teatro.

valutazione: 1 2 3 4 5

Testo: Jan Veldman  Creazione e animazione delle marionette: Neville Tranter  Direzione: Allan Zipson  Paesaggio sonoro: Ferdinand Bakker, Kim Haworth  Luci: Desirée van Gelderen   Costumi: Atty Kingma

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