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Inviato da Umberto Rossi
10 Marzo, 2010
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Jane Martin è lo pseudonimo dietro di cui si cela un drammaturgo americano di successo che ha protetto così bene la sua identità da rendere incerto il fatto stesso se si tratti di un uomo o di una donna. Questo ha portato alcuni a identificarlo con Jon Jory, direttore dell'
Actors Theatre di Louisville, sede dell
Humana Festival nel cui programma hanno avuto la prima rappresentazione moltissimi testi di questautore, e portavoce ufficiale del misterioso personaggio.
La commedia dellamore (titolo originale
Jack e Jill) è un copione a sua firma del 1996 che Beppe Rosso ha messo in scena per Sara Bertellà e Jurij Verrini. Sul palcoscenico due soli attori e un paio di servi di scena che non pronunciano una parola, ma aiutano gli interpreti a vestirsi e a simulare il passaggio del tempo.
Jack e Jill nomi tratti da due personaggi di una nota filastrocca professionisti divorziati (lui è un apprezzato montatore, lei dirige un ospedale) sullarco di alcuni anni sincontrano, vivono una relazione che ben presto naufraga dellossessione, di lei, di analizzare ogni momento della vita e rifiutare qualsiasi manifestazione di sentimentalismo percepito come forma doppressione si lasciano, ritrovano e, in un finale aperto, forse scoprono il modo di ricostruire una relazione equilibrata. La scena, molto funzionale, è costruita come un ring con due sedie e una serie di cornici e quadri che calano dallalto a suggerire letti, tavoli, muri, sfondi per fotografie. In questo spazio chiuso i due protagonisti si lacerano e amano, respingono e cercano in un gioco continuo di amore odio, attrazione repulsione. E un tipico, alto, esempio di tetro di parole, una proposta in cui non contano tanto gli eventi quanto i dialoghi. In questo i due interpreti mostrano grande maestria sommata a una forza recitativa altissima. E' un esempio di teatro di grande interesse e consumata professionalità.
valutazione: 1 2 34 5
Titolo originale: Jack and Jill; testo: Jane Martin; produzione: Fondazione Teatro Stabile di Torino, ACTI Teatri indipendenti, Asti Teatro, Residenza Multidisciplinare di Rivoli, Sistema Teatro Torino; versione italiana: Filippo Taricco; regia: Beppe Rosso; scenografia: Paolo Baroni; costumi: Monica Di Pasqua; musiche: Fabio Viana; luci: Cristian Zucaro; interpreti: Sara Bertelà, Jurij Ferrini.