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Via Paolo Fabbri 43 ··· Via Paolo Fabbri 43 ··· Hot

Via Paolo Fabbri 43 ···
Un professore e un alunno stanno pedalando in tandem lungo la pianura Padana, sono partiti da Torino e progettano di arrivare a Bologna, in Via Paolo Fabbri 43 abitazione del cantautore Francesco Guccini, autore della canzone omonima. Sono gli ultimi giorni di luglio del 1980 e ciascuno dei due ha i suoi scheletri nell’armadio: l’insegnante è oppresso dal senso di colpa per aver abbandonato un compagno alle manganellate de poliziotti e fascisti che l’hanno reso inabile, il giovane si è aggregato allo strano viaggio con la speranza che, a settembre, il docente lo promuova all’esame di riparazione.

A Piacenza decidono che ne hanno a sufficienza, lasciano la bicicletta, si caricano dei bagagli e prendono il terno. Giusto in tempo per essere fra le vittime della bomba che devasta la stazione di Bologna alle 10 e 25 del 2 agosto. Il testo scritto e interpretato da Stefano Dell’Accio e Toni Mazzara è in scena sin dal lontano 2001 e ha riportato un grande successo su cui ha influito anche lo spirito di denuncia antifascista che lo anima. A distanza di tempo è possibile osservarlo con sguardo più distaccato e notare, ad esempio, come il passaggio dalla risata, la prima parte, al dramma, la litigata in cui emergono rimorsi e falsità sino alla citazione della tragedia, avvenga in maniera troppo brusca, senza le necessarie graduazioni drammaturgiche. Sembra di assistere a due testi diversi, un prima quasi farsesco con lo studente che, essendo seduto dietro, spesso lascia all’altro la fatica del pedalare, e un dopo in cui dominano i sensi di colpa e si fa cupa l’ombra del dramma incipiente. E’ una frattura che compromette in parte l’esito dell’intera proposta che, così com’è, appare più una generosa testimonianza che non un’opera compita e memorabile.

valutazione: 1 23 4 5

 

Titolo originale: Via Paolo Fabbri 43; testo, regia, interpretazione: Toni Mazzara e Stefano Dell’Accio; collaborazione ai testi Monica Bonetto; collaborazione alla regia Nino D’Introna; musiche di Francesco Guccini

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