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Non chiamarmi zingaro ···· Non chiamarmi zingaro ···· Hot

Non chiamarmi zingaro ····
Le comunità gitane, nelle varie versioni Rom e Sinti, hanno pagato un prezzo terribile nel corso della storia contemporanea. Perseguitati da quasi tutti i regimi e sterminati dai nazisti queste genti hanno finito col diventare il simbolo stesso dell’intolleranza e del razzismo. Bene ha fatto Pino Petruzzelli a dedicare buona parte del suo teatro di narrazione al racconto di storie di questi popoli. La sua ultima fatica, Non chiamarmi zingaro, nasce da un lungo lavoro di ricerca, condensato in un volume e trasferito sul palcoscenico in modo essenziale e con robusta forza poetica. Il primo dato che emerge da quest’inanellarsi di storie è la forza della narrazione, l’essenzialità delle parole, la plasticità dei fatti evocati.

E’ un discorrere che non consente varchi e deborda impetuoso come un fiume in piena senza argini o digressioni. Un racconto che colpisce lo spettatore e quasi lo priva della possibilità di applaudire, come se i drammi che sta ascoltando non consentissero distacchi estetici ma solo tramortimenti morali. Ne nasce un quadro teso e drammatico in cui gli episodi raccontatati – dai bimbi arsi vivi a Livorno, all’assedio del campo di Opera, alla grande festa gitana di Saintes-Marie-de-la-Mer, al furto di bimbi jenisch da parte della Pro Jventute svizzera – perdono il carattere di fatti specifici, per trasformarsi nelle tessere di un vasto affresco d’intolleranza e ferocia. Sembra quasi che le persecuzioni hitleriane non siano mai finite e continuino nei nostri giorni sotto i beceri travestimenti di organizzazioni razziste come la Lega Nord o in modo più terribilmente banale, sotto forma d’indifferenza mascherata da buon senso piccolo borghese. Pino Petruzzelli ha il merito, oltre all’alto valore artistico del suo lavoro, di metterci davanti agli occhi le nostre responsabilità di gente perbene nei confronti di un popolo troppo spesso e ingiustamente preso ad esempio di ruberie e sporcizia.

valutazione: 1 2 3 4 5

Titolo originale: Non chiamarmi zingaro; produzione: Centro Teatro Ipotesi, Teatro Stabile di Genova, in collaborazione con Mittelfest; regia: Pino Petruzzelli; luci e fonica: Francesco Ziello; interprete: Pino Petruzzelli.

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