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Frankenstein, ossia il Prometeo moderno ···· Frankenstein, ossia il Prometeo moderno ···· Hot

Frankenstein, ossia il Prometeo moderno ····

 

Dopo Emma Dante, il Teatro della Tosse ospita un altro tra i più interessanti giovani drammaturghi e registi italiani: Stefano Massini, già noto in Europa, dove i suoi testi sono stati pubblicati in più di un paese, ha ricevuto anche svariati premi per la sua scrittura, cui è stata riconosciuta espressività e tensione drammatica. Questi aspetti, insieme a regie di forte impatto scenico sono alla base del successo ottenuto dai suoi spettacoli, tra cui meritano di essere ricordati almeno L’odore assordante del bianco, Processo a Dio o La trilogia della Gabbia. Recentemente ha fatto tappa a Genova, al Teatro Cargo, con la sua nuova realizzazione, Donna non rieducabile. Memorandum teatrale su Anna Politkovskaja, in cui racconta la drammatica vicenda della giornalista russa uccisa nel 2006.

Stefano Massini porta ora in scena un riadattamento di un classico della letteratura, Frankenstein, ossia il Prometeo moderno che tante suggestioni ha già offerto al teatro e, soprattutto, al cinema, che se ne è appropriato, rendendolo un'icona dell'horror e generando inesattezze rispetto alla trama originale di Mary Shelley. Oltre ad associare al romanzo stereotipi gotici o scientifici, infatti, molti credono, a torto, che Frankenstein sia il nome della creatura e non del suo creatore. Stefano Massini, che ha dichiarato di amare molto il testo della scrittrice inglese, ha pensato invece a un adattamento il più possibile rispettoso dell'originale. L'autore ha infatti messo in risalto l'umanità della creatura e il suo profondo rancore nei confronti del dottor Victor Frankenstein, che lo ha plasmato. La creatura è qui rappresentata come un essere umano con le sue debolezze e i suoi tormenti interiori, portato in vita deforme e contro la propria volontà, senza nemmeno un nome. Sulla scena, il mostro è raffigurato da un'enorme maschera su cui viene proiettato il viso dell'attore Sandro Lombardi, che sembra emergere dal fondale con un effetto tridimensionale di notevole forza scenica. A questo volto sono affidati i pensieri della creatura, sgomenta di fronte alla disumanità del suo creatore, che ha agito senza valutare le conseguenze. La riflessione sulla creazione è il leitmotif dello spettacolo, fin dalla prima scena, in cui viene rappresentato il parto della madre del protagonista; poi ancora in quelle successive, quando la donna cerca di portare a compimento un altro atto creativo, il ritratto del figlio, senza riuscirvi mai, a causa della sua morte prematura. Il lutto sconvolge il giovane in modo tanto profondo da indurlo a cercare una soluzione per eliminare la minaccia della morte, attraverso la generazione di una creatura perfetta nel fisico e nella mente. La situazione sfugge però di mano a Victor, che crea un mostro che gli si rivolge contro. La creatura scandisce con le sue riflessioni la rappresentazione, che è costituita da una scelta di alcuni episodi apparentemente secondari della vicenda, che delineano però gli aspetti principali di un'opera complessa come quella della Shelley. Nella scenografia della genovese Laura Benzi, lo spettatore guarda gli attori muoversi su un piano inclinato, attraverso un leggero velo, che genera un senso di distacco onirico e che viene in più momenti utilizzato anche per la proiezione di immagini. Di volta in volta, la scenografia si realizza, infatti, direttamente sul palcoscenico con pochi spostamenti degli oggetti scenici da parte degli attori. Stefano Massini porta in scena uno spettacolo ben strutturato e consapevole, superando gli ostacoli presentati dalla rappresentazione teatrale di un testo narrativo di tanta fama e legato a cliché ben radicati.

valutazione: 1 2 3 4 5

Adattamento e regia: Stefano Massini (liberamente ispirato al libro di Mary Shelley)  Interpreti: Sandro Lombardi Luisa Cattaneo, Daniele Bonaiuti, Antonio Fazzini, Amerigo Fontani, Roberto Posse  Scene: Laura Benzi  Costumi: Micol J. Medda e Caterina Bottai  Produzione: Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Teatro delle Donne-Centro Nazionale di Drammaturgia in collaborazione con Festival della Creatività 2008

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