Vita di Galileo (Leben des Galilei) è stata scritta da Bertolt Brecht (1898 1956) in un vasto arco temporale che val 1938/39 (durante lesilio in Danimarca) al 1943-45 (in piena seconda guerra mondiale) al 1956 (anno di grande dibattito sul ruolo degli scienziati e le armi da guerra). Si può dire che il filo conduttore è quello della bomba atomica, poiché alla fine degli anni trenta era stata appena resa nota la possibilità di creare un potente ordigno utilizzando la scissione dell'atomo di uranio realizzata dal fisico Otto Hahn e a, metà degli anni cinquanta, infuriava il dibattito sulla complicità degli scienziati nella realizzazione armi in grado di uccidere migliaia di esseri umani.
Non è un caso, dunque, se il drammaturgo di Augusta ha messo al centro dellopera il processo cui Galileo Galilei fu sottoposto dal tribunale dell'Inquisizione (aprile giugno 1633) e labiura che pronunciò per salvarsi dalla tortura e dal rogo. Questo copione è stato spesso portato sulle scene con ottiche e risultati diversi, anche se resta memorabile ledizione del 1963 per la regia di Giorgio Strehler e linterpretazione di Tino Buazzeli. Ci prova ora Riccardo Bellandi con una versione che mette da parte le ambiguità del personaggio tendendo a farne quasi un eroe a tutto tondo, anche nei momenti in cui i suoi comportamenti pubblici appaiono tuttaltro che eroici. E un approccio del tutto legittimo, ma che rischia di privare la proposta di una fra i suoi elementi più espressivi e ricchi: la constatazione dellimpotenza totale del singolo davanti a poderose macchine di potere. Bertolt Brecht, che ben conosceva oltre agli orrori del nazismo anche i crimini dellautoritarismo stalinista, aveva scelto una strada volutamente complessa e sfumata proprio per marcare linanità degli sforzi del singolo. E questaspetto che si perde in parte nello spettacolo, vanificando una delle più famose battute dellopera: beato il paese che non ha bisogno di eroi.
valutazione: 1 23 4 5
Produzione: Teatro dell'Aria; testo: Bertolt Brecht; rwgia: Riccardo Bellandi; interpreti: Chiara Benedetti, Alberto DellAbaco, Dario Masciello, Paola Mitri, Andrea Pergolesi, Gabriele Valente, Andrea Zanforlin,