La compagnia belga Abattoir Fermè (Mattatoio chiuso) è stata fondata nel 1999, da allora si è imposta a livello europeo come una fra le più interessanti fra quelle volte alla sperimentazione teatrale e alla commistione fra scena e performance. Mythobarbital – Fall of Titans (Mythobarbital – La caduta dei Titani) è la produzione più nota di questo gruppo che l’ha proposta nel 2008 quale sviluppo di un lungo lavoro sul corpo, i suoni, la provocazione visiva. Tre attori, un uomo e due donne, mimano gesti apparentemente banali, con lentezza e senza pronunciare alcuna parola. Danno da mangiare a un gatto, ne seppelliscono la carogna, ne trasformano la tomba in un minigiardino, si denudano e cospargono il corpo di colori, fingono di urinare, infliggono terribili colpi d’ascia al pavimento del palcoscenico.
L’uomo, in particolare, sviluppa il suo ruolo fumando in continuazione, mentre una densa cortina di fumo invade la scena a tratti. Non tutto è di facile comprensione o immediatamente collegabile a un preciso discorso, ma è indubbio che la proposta sviluppa una forte suggestione nello spettatore e lo induce a riflettere sia sul consumo esagerato (il gatto viene nutrito con una quantità enorme di cibo, la sua lettiera riempita sino a trasformarla in tomba), sia sul maniaco ripetersi dei gesti della vita. Un discorso antiborghese condotto con invenzione e provocazione e in cui sia il sangue che il nudo (perché solo quello femminile? Forse per un inconsapevole omaggio ai miti pubblicitari?) diventano elementi di una perturbante orazione laica.