Un uomo, due donne e una casa isolata: sono questi i protagonisti e lo scenario di The Country, conturbante pièce di Martin Crimp, oggi tra i più quotati scrittori teatrali del Regno Unito. Nella campagna inglese, dunque, si consuma giorno dopo giorno il matrimonio di Richard e Corinne.
Lui è medico, lei ritaglia pagine di riviste tra una telefonata e un pensiero ai figli che dormono o giocano lontani. Dietro la placidità di un simile presente, come è facile intuire, si nasconde qualcosa di oscuro. Almeno finché, una sera, l’uomo non si presenta sulla porta con una ragazza svenuta tra le braccia, avviando un doloroso processo di svelamento della realtà. Composto nel 2000 per il Royal Court Theatre, il testo rientra a pieno titolo nel filone post-pinteriano, del quale possiede i principali e più evidenti tratti distintivi: scena d’interni fissa, dialoghi laconici ma taglienti, atmosfere sospese e rapporti ambigui a unire i destini di personaggi pacatamente inseriti nella convenzionale quotidianità borghese, eppure sempre sul punto di perdere il controllo e risvegliare in sé sentimenti e voglie primarie, animalesche. Insomma, pane per i denti di Roberto Andò, autore di successo al cinema – suoi il fortunato Viva la libertà (2013) e il sottovalutato Il manoscritto del principe (2000) – ma soprattutto intelligente artigiano teatrale, come testimoniano le collaborazioni con Moni Ovadia, la lunga direzione delle Orestiadi di Gibellina e le recenti messinscene da Yasmine Reza e Harold Pinter. Il regista palermitano opera qui con il bisturi, attento al dettaglio e alla sfumatura psicologica, bloccando lo spettatore nella stasi solo apparente di uno spazio che si fa camera a gas, teatro claustrofobico di una resa dei conti senza vincitori possibili. L’equilibrio tra astrazione e concretezza raggiunto grazie alle fisicità nervose dei tre interpreti (i bravi Laura Morante e Gigio Alberti, più la giovane rivelazione Stefania Ugomari Di Blas) sorregge così la sfuggente scrittura drammaturgica, dando vita a uno spettacolo teso e disturbante, di grande eleganza.