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Lucido

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Lùcido
Autore
Rafael Spregelburd
Interpreti
Milena Costanzo, Antonio Gargiulo, Maria Vittoria Scarlattei, Roberto Rustioni
Luci
Luca Pagliano
Compagnia
Associazione Teatro C/R – Fattore K – Olinda

Rafael Spregelburd è ormai una stella della drammaturgia contemporanea. Originario di Buenos Aires, classe 1970, a partire dalla metà degli anni novanta ha iniziato ad essere rappresentato nei principali teatri del suo paese, arrivando rapidamente ad affermarsi anche come adattatore (di Sarah Kane e Harold Pinter, tra gli altri) e regista. In Italia, la sua fama è dovuta principalmente alla pubblicazione dei due volumi dell’Eptalogia di Hieronymus Bosch (ispirata a La ruota dei sette peccati capitali del pittore olandese) presso la gloriosa Ubulibri e all’incontro con Luca Ronconi, che ha portato in scena con grande successo La modestia e Il panico.

Prima degli assai pubblicizzati spettacoli ronconiani, due prestigiosi premi Ubu per la miglior novità stranierà erano a dire il vero già stati attribuiti al drammaturgo argentino grazie alle messinscene di Bizzarra al Napoli Teatro Festival nel 2010 e di Lucido un anno dopo, per la regia di Roberto Rustioni e Milena Costanzo. Proprio quest’ultimo lavoro è arrivato al Cantiere Campana del Teatro della Tosse, permettendo al pubblico genovese di entrare in contatto con uno degli autori più stimolanti del panorama internazionale. Lo scenario è quello di un interno familiare, nella depressa e instabile Argentina post-crisi finanziaria. Qui una madre subdola, mentitrice e solo apparentemente svampita (Milena Costanzo) vive con il figlio (Antonio Gargiulo) affetto da disturbi della personalità: la loro esistenza si trascina tra una visita dallo psichiatra, la lettura di vecchi romanzi, telefonate e ricordi sempre più nebulosi. L’arrivo inaspettato, dopo anni di assenza, della figlia femmina (Maria Vittoria Scarlattei) - venuta forse a reclamare il rene che aveva donato al fratello durante l’infanzia, per salvarlo -  fa saltare il già precario equilibrio, innescando una serie di rivelazioni e contro-rivelazioni. Poco o nulla è effettivamente come sembra, e gli sghignazzi per i molti equivoci si spegneranno in un amarissimo finale. Nonostante le apparenze, la complessità del testo non risiede tanto nella trama, quasi da pochade, quanto nell’abilità diabolica attraverso cui l’autore confonde i piani, in un’oscillazione continua tra onirismo e realtà, verità e menzogna chiaramente debitrice della teoria onironautica dei sogni lucidi (i sogni in cui il sognatore è consapevole di stare sognando).  Un grande plauso, in questo senso, va ai quattro interpreti (bravo anche Roberto Rustioni, in doppia parte), abili nel gestire una scrittura particolarmente ricca e inventiva, che impone improvvisi cambi di registro e strappi. Anche grazie al loro impegno – oltre che a una regia essenziale, priva di sbavature – lo spettacolo marcia a ritmi sostenutissimi, senza mai calare di intensità, fino ad una conclusione sorprendente nella quale il riso ingenerato dalla satira della piccola borghesia argentina (e non solo) lascia spazio alla tragica presa d’atto di quanto sia difficile affrontare la realtà e sostenere il peso del passato e delle sue ferite non rimarginabili.

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opinioni autore

 
Lucido 2014-04-16 07:24:28 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
8.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    16 Aprile, 2014
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