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Il giardino dei ciliegi Il giardino dei ciliegi Hot

Il giardino dei ciliegi

Cast, Crew, Infos - Teatro

Titolo originale
Вишнёвый сад, Višnëvyj sad
Autore
Anton Čechov, traduzione Gianni Garrera
Interpreti
Gaia Aprea, Paolo Cresta, Claudio Di Palma, Serena Marziale, Alessandra Pacifico, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Gabriele Saurio, Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra, Enzo Turrin.
Scene
Maurizio Balò
Musica
Ran Bagno
Luci
Gigi Saccomandi
Compagnia
Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Verona

Il giardino dei ciliegi (Вишнёвый сад, Višnëvyj sad, 1904) è il titolo dell’ultimo lavoro teatrale di Anton Čechov (1860 – 1904). Un testo segnato dalla positiva ambiguità che marca tutta l’opera di questo grande scrittore russo: il contrasto fra l’ironia, che lo stesso autore voleva come asse portante del suo lavoro arrivando a qualificare questo testo una commedia leggera, e la lettura che ne hanno fatto critici e registi che vi hanno scorto, sin dalla primissime messe in scena ad opera di Kostantin Sergeevič Stanislavskij (1863 – 1938), una lucida e feroce descrizione della decadenza dell’aristocrazia di quel paese.

Il giardino e gli alberi citati nel titolo sono l’ultimo residuo del cospicuo patrimonio di una famiglia la cui capostipite ha sperperato a Parigi un’intera fortuna, fra amanti interessati e vita al di sopra delle sue possibilità. Ora anche quest’ultimo bene deve essere venduto e sarà acquistato all’asta dal figlio di un ex servo della gleba che ha trascorso buona parte della vita proprio lavorando in quel giardino e rappresenta la nuova classe borghese, opportunista e realista, che sta prendendo il posto di quella che sta morendo. Attorno a questo nucleo s’intrecciano amori e figure - l’eterno studente rivoluzionario e inconcludente, il vecchio servitore che alla fine sarà dimenticato nella stanze chiuse, il fratello vanesio della padrona – che ritroviamo anche in altre opere di questo autore che, spesso, le ha tratte dai suoi ricordi personali. Luca De Fusco, nell’affrontare questo testo, ha mescolato approccio realistico, quindi il riflesso di una classe che si pone progressivamente ai margini della società, e la metafora di una condizione umana vista con malinconica ironia. Quest’ultimo aspetto è stato affidato alla napolitanizzazione di personaggi e situazioni, creando un parallelo, non sempre convincente, fra il quadro tracciato dall’autore e la decadenza partenopea. Ne risulta uno spettacolo ricco di elementi suggestivi, in particolare a livello scenografico e nel secondo tempo, ma non del tutto convincente. L’asse impostato dal regista regge sino ad un certo punto e la stessa esiguità dei riferimenti campani sembra denunciare una convinzione piuttosto blanda da parte della regia. In definitiva una proposta più timida che pienamente riuscita.        

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Il giardino dei ciliegi
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opinioni autore

 
Il giardino dei ciliegi 2015-01-07 09:08:59 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    07 Gennaio, 2015
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