L’anatra all’arancia è una commedia dello scozzese William Douglas Home (1912 – 1992) pubblicata nel 1969, ma riadattata, nel 1984, dal francese Marc-Gilbert Sauvajon (1909 – 1985). Un testo più volte utilizzato dal cinema (nel 1975 Luciano Salce ne diresse un’edizione per il grande schermo, interpreti Monica Vitti e Ugo Tognazzi) e dal teatro (famosa la proposta del 1973 diretta e interpretata da Alberto Lionello).
Il testo è stato ripreso da Luca Barbareschi, regista e interprete, in una versione ammodernata e molto lunga, oltre due ore e mezzo in scena. È la storia di Lisa e Gilberto - nella versione barbareschiana, Helen e Charles in quella originale – sposati da vari anni che si trovano a dover affrontare una crisi coniugale dovuta ai molteplici tradimenti di lui e all’amore esploso tra lei e un nobile russo. Arrivano sino al limite del divorzio, poi, anche grazie alla saggezza di un minuscolo cameriere napoletano, si riconciliano e, si spera, trovano nuovi motivi per restare assieme. È un esempio del migliore teatro leggero e, in questo caso, il regista e interprete ricorre a tutta la sua maestria attoriale e ad una verve comica non trascurabile per costruire uno spettacolo gradito al grande pubblico. Nulla di veramente originale, ma un esempio di professionalità d’alto livello capace di catturare l’attenzione di un pubblico non troppo esigente. Ottimo lo spessore della proposta da un punto di vista della capacità teatrale, ma scarsa la componente originale. La scenografia è ridotta ai minimi termini forse più per esigenze di bilancio che non per istanze artistiche.