Guida alla sopravvivenza delle vecchie signore (The Old Ladies’ Guide to Survival, 1994) è una commedia a due voci e dal gusto amarognolo scritta dal drammaturgo americano Mayo Simon (1968) e presentata per la prima volta dall’ Actor's Theatre di Louisville nel cartellone dell’Humana Festival of Plays. Due vedove, Netty e Shprintzy, s’incontrano casualmente a una fermata d’autobus di San Diego, in California.
La prima sta andando dall’oculista nella speranza, vana, di arrestare una malattia degli occhi che la porterà alla quasi cecità, l’altra è avviata sulla strada dell’Alzheimer. Due esseri alla deriva mentale o fisica che nel giro di qualche mese stabiliranno, quasi loro malgrado, un sodalizio destinato rendere gli ultimi anni di vita meno terribili. Il testo immerge pochi momenti ironici e qualche rapido sprazzo comico in un clima di mestizia e dolore per il tramonto dell’esistenza. Un copione di questo tipo richiede interpreti mature e di grande valore, da questo punto di vista l’edizione diretta da Giuseppe Pambieri appare riuscita a metà, nel senso che, se la Nelly di Marina Bonfigli offre tutte le sfumature di un personaggio in bilico fra rabbia, diffidenza e orrore per il degrado fisico, altrettanto non può dirsi della Shprintzy che Isa Barzizza affida più a smorfie e stralunamenti che non a una complessa costruzione interiore. Ne emerge uno spettacolo in cui un testo interessante, ma non eccezionale, trova una messa in scena solo parzialmente riuscita.