Masolino d’Amico è figlio d’arte, sua madre è stata la famosa sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico, il padre il musicologo Fedele D'Amico, inoltre è nipote dello studioso Silvio D'Amico e dello scrittore, giornalista e critico Emilio Cecchi.
Gli studi ne hanno fatto uno dei maggiori esperti del teatro inglese, in particolare delle opere di William Shakespeare (1564 – 1616), una passione che lo ha collocato fra i maggiori critici teatrali italiani e lo ha spinto a immaginare questo Fool. I comici in Shakespeare, copione che assembla le parti comiche e di teatro nel teatro di alcune commedie del bardo. Si parte da I due gentiluomini di Verona (1590 – 1595), sino a La bisbetica domata (1593), da Sogno di una notte di mezza estate (1595), a Molto rumore per nulla (1598 – 1599) e a Come vi piace (1599 – 1600). Il tutto cucinato a ritmo di varietà con abbondanti incursioni nel travesti e molti occhieggiamenti omosessuali. Ne risulta uno spettacolo che, malgrado le intenzioni, offre un bassissimo tasso d’originalità, anche perché i singoli brani, estratti dai contesti in cui sono inseriti, non sono in grado di resistere alle tensioni del palcoscenico con il dovuto livello di forza. Né i lustrini o i posticci bastano da soli a riempire un vuoto d’invenzione che trascina l’intero spettacolo nel pantano della noia e della prevedibilità. In poche parole una pessima proposta appesantita, per giunta, da una regia priva di reale inventiva.