La Wonder Pictures distribuisce nelle sale italiane il meglio del cinema biografico e documentario. Legata al Biografilm Festival di Bologna, in 5 anni ha fatto sicuramente un buon lavoro. Nel caso di questa commedia - che si differenzia da tante altre soltanto per parlare di Retorica cercando di spiegare, anche con esempi, cosa significhi e, soprattutto, quale sia il suo utilizzo – la scelta non è al livello di tante altre proposte.
Con dialoghi fin troppo ancorati ad una sceneggiatura in cui la scrittura conta molto di più della eventuale capacità di narrare e di coinvolgere (ufficialmente, sono sette che a vario titolo vi hanno preso parte), i poco più di 90 minuti appaiono spesso poco interessanti. Per essere una lezione a livello universitario è innegabilmente povera, per essere un film leggero è privo di levità. Si apprezza la prova sopra le righe di Camélia Jordana, già interprete di Due sotto il burqa (Cherchez la femme, 2017) di Sou Abadi - che qui veste i panni di una studentessa araba al primo anno dell’Università con il sogno di diventare avvocatessa. Questa interpretazione le ha fruttato il Premio César come migliore promessa femminile del cinema francese. Nata nella periferia più povera di Parigi, una zona ricca solo di multietnicità, porta sullo schermo con bravura le caratteristiche culturali di francesi colpevolizzati per essere figli di extracomunitari. Meno coinvolgente Daniel Auteuil che impone sé stesso al personaggio senza riuscire a renderlo autonomo. È professore di retorica, spocchioso e razzista, di destra e contro tutto quello che non è consono a quanto lui pensa (riprende pesantemente la protagonista per il suo abbigliamento casual). Eventuali variazioni del suo convincimento sulla mediocrità della ragazza vengono detti ma assolutamente non giustificati dalle immagini. Tutto è prevedibile, compreso i passaggi di video su Youtube, i compagni che la deridono ma anche quelli che la offendono per essere divenuta amica del professore. Dialoghi forbiti per un film di cui poco si ricorda. Una ragazza di origini arabe, che vive nei sobborghi parigini, si iscrive a corso di retorica (vuole diventare avvocato) tenuto da un professore maleducato che utilizza il suo ruolo per offendere chiunque. I suoi insulti razzisti finiscono su Youtube e rischia di essere licenziato. Il Rettore, per salvarlo una volta di più, gli consiglia di insegnarle retorica, arma con cui lei imparerà a imporsi sia negli studi (vince il premio come migliore della Francia) che nella vita privata.