Uomini di dio è un film di grande valore diretto dal francese Xavier Beauvois che, in originale, s’intitolava Des Hommes et des Dieux (Uomini e Dei) e ha ottenuto un prestigioso premio all’ultimo Festival di Cannes. Il racconto s’ispira a un grave fatto di sangue avvenuto in Algeria il 26 marzo 1996 quando militanti armati - gli estremisti islamici del GIA - rapirono e uccisero sette monaci cistercensi che vivevano in un convento di Thibirine (90 chilometri a sud di Algeri) in perfetta armonia con gli abitanti mussulmani cui prestavano preziosi servizi sanitari e sociali.
La rivendicazione degli estremisti armati islamici (MIA) non ha convinto del tutto e vari osservatori continuano a credere al coinvolgimento di qualche settore deviato dei servizi segreti algerini. In quei mesi la situazione del paese africano era diventata esplosiva dopo la vittoria al primo turno delle elezioni politiche degli islamici del FIS, 23 dicembre 1991, e la cancellazione del responso elettorale, con la proclamazione dello stato d’assedio, per opera del governo sorretto dall’esercito. Nonostante gli attentati si ripetessero - il 14 gennaio 1992 morirà per mano dei terroristi lo stesso presidente della repubblica Mohamed Boudiaf - i religiosi avevano rifiutato di abbandonare il monastero e continuato ad aiutare la popolazione e chiunque ne avesse bisogno, compresi i feriti dei rivoltosi. Quest’ultima scelta aveva attirato su di loro le ire dei vertici militari, da qui il sospetto di un coinvolgimento dei servizi segreti nel loro calvario. Il film mette in risalto l’umanità e la tolleranza che regnano fra i cristiani e gli islamici sino all’irrompere degli opposti estremismi. Lo fa descrivendo con grazia e bellezza la vita monastica, non rinunciando a qualche spiffero ironico, ma non nascondendo neppure la dialettica fra i religiosi, alcuni dei quali, almeno all’inizio, non sono per nulla felici di rischiare il martirio. La storia è immersa in paesaggi bellissimi che riescono a rendere sopportabile persino le atrocità degli uomini. E’ un forte messaggio di tolleranza religiosa e non solo.