Prodotta ed interpretata dal cantane rap nonché attore Ice Cube, Poliziotto in prova di Tim Story ha avuto grandissimo successo negli Stati Uniti con 135 milioni di dollari incassati nelle prime tre settimane, tanto da essere già in lavorazione una seconda parte con gli stessi interpreti e regista: previsione di uscita marzo 2016.
Molti, troppi dialoghi limitano il ritmo del film che non riesce a trovare una sua precisa collocazione nei vari generi da cui è contaminato. Il film parte con una scena d’azione al fulmicotone realizzata da un’ottantina di cascatori, termina con un’altra più modesta. Tutto il resto è un continuo dialogo tra i due protagonisti, l’impavido poliziotto Ice Cube e l’agente di sicurezza Kevin Hart che lavora in un liceo. Quest’ultimo è il fidanzato del uomo d’ordine ed è stato accettato all’Accademia di Polizia e accetta di affiancare il futuro genero un paio di giorni per potergli dimostrare che non è uno smidollato. Campione di videogiochi, si rende subito conto che quei suoi allenamenti virtuali servono poco a contatto con la realtà dove incontra cattivi veri che non hanno nessuna intenzione di essere uccisi dai buoni. Andrebbe tutto per il peggio, se non fosse per due colleghi del poliziotto e suoi amici, ma corrotti ed asserviti ai delinquenti, che lo fanno cadere in una trappola. Tuttavia l’imbranato si inventa un’entrata a sorpresa e sbaraglia una quindicina di malvagi armatissimi fino ai denti. Il buddy cop movie, le commedie d'azione con poliziotti costretti a fare squadra, è un genere che non sembra subire momenti di crisi, ma il film, diretto professionalmente ma senza idee da Tim Story, lo stesso de I Fantastici 4 (2005), non è certo da annoverare tra i migliori. Ice Cube ha moltissimi fan e Kevin Hart che si è fatto le ossa nella serie Scary Movie sono garanzia di un prodotto che piace, e questo è bastato per farlo divenire campione di incassi. Pensato per un pubblico familiare, ha soluzioni narrative fin troppo semplicistiche che privano di interesse un po’ tutto il film; a suo favore la mancanza di volgarità.