Sergio Basso è un bravo documentarista che ha raccontato Cina e Russia come pochi. Per il suo primo lungometraggio di fiction, Amori elementari, si occupa di Alleghe e dell’agordino, della passione delle sue genti per gli sport sul ghiaccio, delle simpatie che nascono tra i ragazzini delle elementari, della capacità dell’amore di non farsi fermare da differenze etniche.
Quindi, caduche coppie in cui si uniscono indiani, russi e russe con italiani per scoprire i primi fremiti verso l’altro sesso. A tratti il film è magico, in altri momenti la fin troppo attenta scrittura imbriglia le possibilità espressive dei giovani interpreti. Fuori età gli allenatori di pattinaggio artistico e di Hockey, Cristiana Capotondi e Andrey Chernyshov, anche loro infatuati. Siamo di fronte ad un’opera che fa venire in mente Il tempo delle mele (La boum, 1980) di Claude Pinoteau ma con un mondo in movimento quasi schizofrenico dei bambini che stanno per diventare adolescenti, scosso dal sorgere di sensazioni e sentimenti che non sono capaci di gestire se non con goffi tentativi di corteggiamenti traghettati senza capirli dal mondo degli adulti. La costruzione narrativa è semplice ed efficace, con protagonista un mondo fin troppo cosmopolita se pensato nella pur affascinante Alleghe. C’è un allenatore russo, ex capitano della squadra nazionale, che si è trasferito lì per seguire bimbi under eleven, ha un figlio validissimo giocatore e grande amico dell’altra punta della squadra, il ragazzino indiano un po’ imbranato che convive con un suo amico immaginario ed è la mascotte dei compagni di scuola, la bambina russa adottata da genitori meridionali che ha intavolato una chat con un giocatore di scacchi del suo paese d’origine e che ne è pazzamente innamorata, una promessa del pattinaggio artistico che ha rinunciato al grande amore per allenare le bimbe pari età dei giocatori di hockey. La storia è semplice ed è un corretto terreno su cui poggiare le avventure dei giovani innamorati. Due ragazzine cospirano con la complicità dell’allenatrice per partecipare ad un torneo internazionale a Mosca dove vengono invitati tutti a gareggiare senza selezioni di alcun tipo e si trovano a disputare addirittura la finale con la squadra russa. Tutti si imbarcano nell’avventura, ognuno con un piccolo o grande progetto di vita personale. Ottima la scelta dei piccoli interpreti, coinvolgenti le scene di agonismo, belle come sempre le musiche di Pivio ed Aldo De Scalzi.